Una folla anti-immigrati di un migliaio di persone ha scorrazzato per Pretoria, capitale del Sudafrica,  oggi venerdì 24 febbraio:  aggressioni, saccheggi, in una pericolosa escalation di tensioni sul tema dell’immigrazione. L’apice si è toccato quando la folla è entrata in un quartiere ad alta percentuale di immigrati somali e nigeriani. A pochi metri di distanza si sono fronteggiati i manifestanti e gli stranieri, armati di mattoni, pali di legno e altre armi. Dopo ore la polizia sudafricana è finalmente riuscita a disperderli con granate stordenti, proiettili di gomma e idranti.

Molti sudafricani hanno accusato i migranti di provocare disoccupazione e criminalità, nonostante ci siano prove che proprio gli stessi migranti creino posti di lavoro, con l’apertura di nuove aziende che danno impiego a la gente del posto. Gli attacchi anti-immigrati, che hanno dato origine a casi sporadici di violenza a partire dal 2008, quest’anno sono diventati frequenti in Sudafrica in un momento di stagnazione economica, elevata disoccupazione e aumento della criminalità. Questi continui attacchi a immigrati  – in gran parte nigeriani, cittadini dello Zimbabwe e congolesi – hanno causato gravi divergenze tra il Sudafrica e altri paesi africani. Il governo nigeriano ha protestato per gli attacchi di questa settimana, invitando l’Unione Africana a “intervenire con urgenza” per evitare ulteriori spargimenti di sangue.

La xenofobia in Sudafrica ha scatenato rappresaglie nella capitale nigeriana, Abuja, dove giovedì un gruppo di manifestanti ​ ha saccheggiato un negozio di proprietà di MTN, una compagnia di telefonia sudafricana, rubando telefoni cellulari e computer portatili. In Sudafrica si susseguono i casi di violenza anti-stranieri; in particolare tra il 2008 e il 2015, decine di stranieri sono stati uccisi dalla folla. Gli attacchi sono scoppiati di nuovo a Johannesburg e Pretoria la scorsa settimana, con il pretesto di colpire gli spacciatori e la prostituzione. Decine di stranieri hanno visto le loro case saccheggiate, derubate o distrutte da incendi dolosi. In un caso, una folla aveva invaso una chiesa nigeriana, aggredendo il pastore e i fedeli e lasciandoli con ferite sanguinanti.

Intanto è stata annunciata la formazione di un partito politico anti-migranti in Sudafrica, con la promessa che costringerà tutti gli stranieri a lasciare il paese entro 48 ore dalla conquista del potere.  La violenza a Pretoria è iniziata quando un gruppo anti-immigrati – sostenuto dal nuovo partito politico – ha avuto il permesso di marciare verso gli uffici del governo. Il gruppo ha pubblicato un documento in cui incolpa gli stranieri di un lungo elenco di problemi:  dai taxi illegali alle chiese sporche, alla concorrenza sleale dei saloni di bellezza. Vogliono un programma di governo per insegnare agli stranieri a parlare in modo più educato. “Sono arroganti e non sanno come parlare con la gente”, conclude il documento. Più di una persona durante la marcia anti-stranieri portava un cartello chiedendo aiuto al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Donald vieni a salvarci,” si leggeva. Altri manifestanti gridavano “Gli stranieri devono andare via” “Li uccideremo. Stanno distruggendo il Sudafrica”.

Si dice che il presidente sudafricano Jacob Zuma sostenga i manifestanti e che abbia dichiarato che gli organizzatori stanno semplicemente protestando contro il crimine. “Non è stata una marcia anti-immigrati”, ha detto venerdì, trascurando tutte le prove.

Secondo Amnesty International il governo sudafricano ha alimentato gli attacchi anti-stranieri dal 2008, evitando di arrestare gli autori e tollerando una “retorica populista tossica che accusa e usa rifugiati e immigrati come capri espiatori”. La Nelson Mandela Foundation, un ente di beneficenza creato dal compianto presidente ed eroe anti-apartheid, si è detta scioccata dal fatto che le autorità avessero dato il permesso per la “marcia dell’odio” tenutasi a Pretoria venerdì. La fondazione ha condannato gli attacchi contro gli stranieri. L’ambasciata nigeriana in Sudafrica ha istituito un numero verde dove i nigeriani possono segnalare attacchi contro gli stranieri. Il governo nigeriano ha consigliato ai suoi cittadini in Sudafrica di essere vigili e ha esortato il Sudafrica a “portare gli autori di questi atti deplorevoli di violenza davanti alla giustizia.”