provate ad aprire questo sito: http://www.whoisleonardpeltier.info/

è quello ufficiale di Leonard Peltier,
vedrete due “timer”: uno indica da quanti giorni, ore, minuti Peltier è in carcere:
14.952 giorni, 8 ore etc…..
E poco sotto: tra quanto il presidente Barak Obama lascia l’incarico: 7 giorni, 0 ore etc…
Cresce il primo e cala il secondo, ogni secondo.
Con un problema: il primo potrebbe non fermarsi ancora per anni….
Il secondo tra 7 giorni esatti si ferma, tempo scaduto.
Un uomo è in carcere da quasi 41 anni per un crimine che non ha commesso, e che se anche avesse commesso (i giudici nel primo processo agli altri due imputati lo dissero testualmente) “sarebbe stata legittima difesa”.
La domanda è: perchè malgrado campagne su campagne, manifestazioni, centinaia di migliaia di firme raccolte, appelli, grossi nomi, video, film, documentari, canzoni, concerti, marce, Peltier resta in carcere?
Perchè coloro che morirono quel giorno di giungo del 1975 erano due agenti dell’FBI e il potere dell’FBI ci è stato ricordato bene anche negli ultimi mesi.
Ma non demordiamo: più il tempo passa più cresce la vergogna per questa vicenda, più è lampante che non si tratta di giustizia ma di vendetta.
Vendetta contro le lotte dell’American Indian Movement.
In questi ultimi giorni del mandato di Obama, consapevoli anche di chi lo sostituirà, ma comunque sapendo che queste scadenze da “generosità di fine mandato” capitano ogni 4 o 8 anni, ce la giochiamo tutta. In questi giorni a Barcellona si sono succeduti presidi in vari punti della città, ancora si tenta di consegnare più di 3000 firme raccolte e che il consolato Usa si rifiuta di ricevere formalmente.
Ma anche in Italia gli anticorpi ci sono. Belli, allegri, forti: in poco tempo quattro presidi di fronte a diversi consolati e all’ambasciata: Milano, Genova, Firenze, Roma, tra il 17 e il 19 gennaio, aspettando di stappare una bottiglia il giorno 20, quando Barak Obama prima di lasciare quella scrivania firmerà la libertà non solo di Leonard Peltier, ma anche di Mumia Abu-Jamal, Oscar Lopez Rivera, i Move, tutti in carcere per motivi politici da più di 35 anni, tutti con problemi di salute.
Non firmare la loro liberazione vorrà dire, per molti di loro, firmare la loro condanna a morte. Come dicono da varie parti del mondo:”Coraggio presidente Obama prenda quella penna”.
Andrea De Lotto, maestro elementare, del comitato di solidarietà a Leonard Peltier di Barcellona
Ps nel frattempo chiunque di noi puo’ mandare una mail al Presidente Obama: http://www.whitehouse.gov/contact/submit-questions-and-comments. o scrivere via Twitter President Obama: @POTUS.  FREE LEONARD PELTIER

e, IMPORTANTE E FACILE: firmare questo appello di Amnesty International
http://act.amnestyusa.org/ea-action/action?ea.client.id=1839&ea.campaign.id=27118

La porta del carcere di Nelson Mandela si aprì perchè moltissimi spingevano.
Non fu lo stesso per Sacco e Vanzetti.
Che questi uomini non siano i Sacco e Vanzetti del ventunesimo secolo. L’unica è spingere, con costanza e determinazione. Grazie a tutti e tutte.
Andrea De Lotto, maestro elementare, del comitato di solidarietà a Leonard Peltier di Barcellona

Il volantino con gli appuntamenti:

Peltier Italia bn