Si sono conclusi a Trento i lavori della convenzione nazionale dedicata alla difesa civile non armata nonviolenta che erano stati convocati dalla Campagna “Un’altra Difesa è possibile” in collaborazione con il Forum Trentino per la Pace e i diritti umani e dal Comitato delle associazioni per la Pace e i diritti umani di Rovereto.

Due giorni intensi di tavoli di lavoro tra una rete di associazioni che a vario titolo si rifanno e lavorano per la realizzazione di una difesa alternativa a quella tradizionale militare ed armata.

Le sei reti pacifiste nonviolente che hanno dato vita alla campagna “Un altra difesa è possibile”  si sono confrontati a tutto tondo partendo da un’analisi di quale sono le reali minacce alla nostra società; il commercio italiano nel settore delle armi, cosa è oggi la difesa militare, le sue aspettativi, i limiti e i costi.
Creare un nuovo modo di intendere la difesa, che può essere complementare e integrativa di quella conosciuta oggi con proposte concrete e articolate presenti  nella proposta di legge di iniziativa popolare presentata alla Camera dei Deputati il 10 dicembre 2015 e iscritta attualmente alle Commissioni I (Affari Costituzionali) e IV (Difesa).
Siamo nella fase saliente della raccolta delle cartoline-sollecito ai Deputati con l’obiettivo di trasformare
In legge la proposta di legge a cui hanno aderito più di 50.000 persone.

“Il 30 novembre si concluderà la seconda tappa del nostro percorso”  ha dichiarato Mao Valpiana, coordinatore nazionale della campagna. “Un cammino che si è già un successo avendo unito sei reti che rappresentano ben 200 associazioni a livello nazionale. Insieme stanno lavorando in modo concreto e in armonia. Vogliamo darci già da ora un’altra data, quella del 4 novembre 2018. Nel centenario della fine della Prima Guerra Mondiale  noi faremo di tutto per veder i primi risultati di tutto questo percorso iniziato con l’Arena della Pace del 25 aprile 2014”,  ha concluso l’esponente del Movimento Nonviolento.

Nei prossimi giorni contiamo di relazionare nel dettaglio i lavori di questo importante passo nella campagna “Un’altra difesa è possibile” di cui Pressenza è stata promotrice fin dalla prima ora.