Nel paese nel quale sono in carcere più obiettori di coscienza al servizio militare (399) che nel resto del mondo, lunedì 17 ottobre la corte d’appello di Gwangju ha emesso un verdetto storico.
Per la prima volta, un tribunale della Corea del Sud ha dato ragione a tre persone che, per motivi di coscienza, avevano rifiutato di rispondere alla convocazione per il servizio militare: Chao Rak-hoon e Kim Hyung-geun sono stati assolti dopo che in primo grado erano stati condannati a 18 mesi di carcere, rispettivamente nel giugno 2015 e nel maggio 2016.
La corte d’appello di Gwangju ha anche respinto il ricorso della pubblica accusa contro l’assoluzione, in primo grado, di un terzo obiettore di coscienza, Kim Hye-min.
La campagna delle organizzazioni pacifiste e per i diritti umani della Corea del Sud per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare ha ora davanti a sé un altro obiettivo: una sentenza della Corte Costituzionale che giudichi incostituzionale la legge che prevede il carcere per chi rifiuta per motivi di coscienza di svolgere il servizio militare, in quanto viola il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione.