L’emendamento votato dal Gruppo 4Stelle del Comune di Torino per rinviare all’infinito la trasformazione di SMAT SPA in Azienda di diritto pubblico denota una grave mancanza di conoscenza della questione e una incomprensibile sottovalutazione del movimento per l’acqua pubblica, delle sue lotte e delle sue analisi.

Nel primo caso, non c’è torinese che non sappia che la falda acquifera nel sottosuolo della città è talmente inquinata da non poter fornire da decenni nemmeno una goccia d’acqua che non sia tossica. Eppure i consiglieri comunali 4Stelle di Torino votano un emendamento che

impegna il Comune (…)

·       a dotarsi degli strumenti necessari a garantire che il prelievo idrico corrisponda al fabbisogno dell’area comunale limitando gli emungimenti dannosi alla falda; (sic!)

 Senza rendersi conto che un emungimento dalla falda cittadina sarebbe mortale innanzitutto per i torinesi stessi
 ·       a monitorare la qualità dell’acqua tramite la definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano per tutte le captazioni esistenti
 Senza rendersi conto che, per le ragioni suddette, a Torino non c’è più da decenni alcuna captazione né area di salvaguardia da tutelare.

La città di Torino, che ha avvelenato tutte le sue captazioni, deve invece avere un ruolo propulsore, soprattutto verso i Comuni montani, nella definizione delle aree di salvaguardia delle loro fonti di captazione.

È infine grave e sconcertante  l’ultima frase dell’emendamento che premette una serie di condizioni irrealizzabili per trasformare SMAT SPA in Azienda di diritto pubblico. Nemmeno il PD,  dopo il referendum di 5 anni fa,  era arrivato a tanto.
Come se i consiglieri 4Stelle di Torino non avessero mai sentito dire dai loro colleghi nei 306 Comuni dell’ATO3 della diffusa sudditanza a SMAT di quegli Enti Locali,  i quali dovranno compiere  un lungo e faticoso processo di autonomia per affrancarsi da SMAT.
L’emendamento 4Stelle  condiziona al loro preventivo consenso non tanto la trasformazione ma addirittura l’avvio di uno studio di fattibilità  per la trasformazione di SMAT in azienda di diritto pubblico il che significa, nei fatti, bloccare a priori la trasformazione stessa.
Nell’esprimere la nostra profonda preoccupazione, richiamiamo la rinnovata maggioranza del Consiglio Comunale a imprimere quel ruolo propulsore che dovrebbero esercitare Torino e i Comuni del Coordinamento ABC che già hanno intrapreso questa strada:  liberarsi dall’influenza “padronale” esercitata da SMAT con un rovesciamento dei ruoli istituzionali per cui SMAT e Torino decidono, gli altri 300 Comuni acquiescono: vera e propria negazione della democrazia, e ripristinare  rapporti corretti, peraltro ben individuati nella Convenzione istitutiva dell’ATO3  tra il Governo del nostro Servizio Idrico Integrato = ATO3 Torinese e il gestore = SMAT .

Torino, 29 luglio 2016

 

Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua – Comitato Acqua Pubblica Torino