Domenica 6 dicembre 2015 a Monteleone di Puglia (FG) Convegno nazionale sul tema La guerra é follia!
Qualsiasi guerra è un crimine contro l’umanità e devono cessare le guerre imperialiste in Libia, in Afganistan, in Siria e in ogni altra realtà del pianeta. L’umanità necessita della smilitarizzazione dei conflitti, del disarmo, della pace ed è necessaria l’accoglienza e l’assistenza di tutti i profughi e i migranti, vittime della guerra. Auspichiamo un movimento di protesta dei popoli contro la barbarie per contestare, con l’affissione delle bandiere di pace e con manifestazioni nonviolente, tutte le guerre, sia civili sia le cosiddette guerre ipocritamente definite umanitarie o di legittima difesa.Il movimento in favore della pace deve nascere, come è accaduto in passato, da un sentimento laico condiviso di valori e di credi in cui si rispecchia il pacifismo, l’azione nonviolenta, in una presa di coscienza e di posizione collettiva, ma soprattutto a partire da ogni singolo individuo. L’idea di Pace deve investire la coscienza di ognuno di noi, di ogni essere umano, donne e uomini, in quanto attori e costruttori nel quotidiano e nel presente di contesti di dialogo.

Il valore del sentimento globale e mondiale di pace consiste, in primis, nell’osservare e constatare che ogni soggetto singolo, ogni individuo è ontologicamente promotore di pace, in quanto essere pensante e comunicativo e raziocinante: la pace negli affetti, il confronto costruttivo nelle relazioni, l’interscambio positivo negli ambiti di lavoro, nelle istituzioni, nella scuola…insomma nell’attualità del vivere ordinario, quotidiano, di ogni giorno. Passo per passo, momento per momento, ogni persona per la pace diviene creatrice di accordo e conciliazione, fautrice di bene e portatrice intrinseca di valore. Un valore universale e umano che viene calpestato dalle prepotenti decisioni governative, dettate dalle più bieche ragioni di stato di qualche “presidente di governo”, sospinto da volontà estremamente nazionaliste, da manovre imperialiste miranti a conservare, in una logica schiacciante e capitalistica, il potere sul mondo.

Il “Dio petrolio” funge da pretesto per queste manovre belliche di menti votate alla follia, ottenebrate dall’arrivismo più esasperato, a scapito delle vite umane e della dignità dell’umanità.

Abbiamo assistito a bombardamenti e evoluzioni belliche, a atti terroristici, meglio considerabili come messe in scena di conflitto tra i grandi della terra, che alla fine si spartiscono “il bottino”, dietro occulte connivenze, a scapito del popolo sottomesso, senza considerazione per il valore dell’umanità e per l’integrità della stessa.

L’età contemporanea, l’era planetaria attuale, esige la risoluzione di esigenze e problematiche ben più pressanti delle guerre, che non coincidono con politiche distruttive ed omicide antiumanitarie, o con lo sterminio e sottomissione di un nemico considerato negativo ed inferiore perché “altro” e “diverso” dal modello di un Occidente supposto emancipato,e presunto essere aperto al progresso.

Le questioni pressanti da risolvere e i gravi problemi planetari sono ben altri rispetto alle spietate logiche belliche vendicative, intrise di orgoglio e superbia nazionalista: dalla grave situazione di degrado ambientale del pianeta, alla ricerca di energie alternative, alla risoluzione della fame nel mondo. La globalizzazione economica viene perseguita a tutti i costi, anche con mezzi illegittimi, ma possiede una crepa incolmabile: la crescita della coscienza dell’umanità intera.

La pace è condivisione di idee, di valori, di opinioni con il fratello, amico e compagno è confronto e costruzione di progetti e speranze, di gioie e dolori, di successi e delusioni, è portare gli uni il peso degli “altri” tramite la tenerezza della dedizione, del dono. La pace è futuro e sarà promotore ed attore di pace chi gioiosamente raggiungerà la meta della condivisione di ogni alterità e diversità nell’altro da noi. Non costruiremo pace se non siamo in grado di trovarci ricchi e importanti gli uni per gli altri, nelle nostre reciproche e imprescindibili differenze.

 

Domenica 6 dicembre 2015 a Monteleone di Puglia ( FG)

 

Convegno nazionale sul tema La guerra é follia !

 Ore 10  Saluto delle autorità ai partecipanti.  Interviene il sindaco Giovanni Campese

Recital di poesie e canzoni sulla pace, cerimonia di inaugurazione della lapide al monumento ai caduti della I Guerra mondiale che riporta le affermazioni di Papa Francesco:

La guerra è follia!

Per tutti i caduti della “inutile strage”,per tutte le vittime della follia della guerra.

Mai più guerre!

Da ogni terra si levi un’unica voce:

 no alla guerra e alla violenza e sì al dialogo e alla pace.

 

 

Inaugurazione della mostra curata dal prof. Francesco Pugliese: Abbasso la guerra!

allestita presso il salone dell’edificio strategico.

 

 ore 10,30  presso l’auditorium dell’edificio strategico inizio del Convegno

 

La grande menzogna della prima guerra mondiale,

relatori:

Sergio Tanzarella, docente di storia della chiesa e del cristianesimo presso la facoltà teologica dell’Italia meridionale

Luca Kocci, giornalista, redattore dell’agenzia di informazioni “Adista”

Vito Antonio Leuzzi, presidente dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea

Introduce e modera il dibattito Rocco Altieri, già docente di sociologia dei conflitti e teoria della nonviolenza presso l’Università di Pisa.

 

Ore 13 pausa pranzo

 

ore 15  Saluto delle autorità ai partecipanti. Interviene il vice-sindaco Pasquale Rigillo

 

Costruire la pace attraverso l‘educazione: proposte e iniziative

relatori:

Raffaello Saffioti, presidente dell’Associazione Florense per lo Sviluppo Creativo

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico, fondatore del G.E.P.(Gruppo educhiamoci alla Pace)

Giovanni Sarubbi, direttore del giornale on-line “Il Dialogo”

Piero Piraccini, Tavola della pace

Introduce e modera il dibattito Rodrigo Addorisio, medico e storico locale.

 

 

Ai docenti e agli studenti verrà rilasciato un certificato di partecipazione valutabile come corso di aggionamento o come credito scolastico.