I tamburi di guerra cominciano di nuovo a rullare.

Come Umanisti ci sentiamo in dovere di ricordare che cosa sia la guerra e di ribadire la necessità di una risposta di pace.

Dopo la tragedia dell’11 settembre 2001 a New York l’unica risposta è stata bellica. Con le guerre in Afghanistan e in Iraq la situazione è peggiorata e si sono moltiplicati gli attacchi terroristici.

Nessuno può negare le orribili conseguenze della guerra, ma evidentemente coloro che oggi hanno la responsabilità di decidere le sorti dei popoli hanno dimenticato a cosa serve veramente la storia e non hanno intenzione di usare la memoria.

Sta di fatto che tutti noi oggi abbiamo un incubo.

Un incubo che ci assale a 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. Un incubo che esprime però la nostra presa di coscienza.

Dalla tragedia di Parigi non deve nascere un danno ancora peggiore. La spirale di violenza che si è innescata dev’essere fermata. Subito.

È nella saggezza comune a tutte le culture umane che alberga l’unica vera soluzione.

Forse è la soluzione più difficile, ma è l’unica, e ogni bomba che viene lanciata la rende ancora più difficile.

LE NOSTRE PROPOSTE A BREVE TERMINE:

Chiediamo che sia immediatamente applicata La legge n. 185 del 1990 che vieta espressamente l’esportazione di materiali di armamento “verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite e soprattutto “verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell’articolo 11 della Costituzione” secondo il quale “’l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Chiediamo questa applicazione per evitare che tali armamenti finiscano, come denunciato dalle ONG per la difesa dei diritti umani, per la proprio nelle mani del nemico che si vuole contrattaccare.

Chiediamo che si faccia appello al primo articolo della Carta delle Nazioni Unite, ratificato dall’Italia con l. 848/1957.

Articolo 1

I fini delle Nazioni Unite sono:

1. Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine: 
prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai principi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace.

2. Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sui rispetto dei principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’autodecisione dei popoli, e prendere altre misure atte a rafforzare la pace universale.

3. Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione.

4. Costituire un centro per il coordinamento dell’attività delle nazioni volta al conseguimento di questi fini comuni.

Chiediamo infine che sia osservato il già citato articolo 11 della costituzione italiana.

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

Fermiamo la guerra. La pace non può più aspettare.