Giovanni Pesce per non dimenticare è l’ultimo lavoro che Laura Tussi e Fabrizio Cracolici hanno curato per Mimesis.

Il Comune di Nova Milanese porta avanti da anni, grazie all’impulso della attivissima sezione dell’ANPI locale (animata tra l’altro dai curatori di questo libro) un prezioso lavoro di archiviazione e divulgazione dei documenti e delle opere di personalità importanti della Resistenza. In questa logica e in questo solco è recentemente uscito questo libriccino con DVD che i curatori stanno portando in giro per tutta Italia (o quasi). E’ curioso (ma significativo) che un impulso importante alla diffusione delle tematiche della Resistenza, dell’Antifascismo e della Memoria venga da una piccola realtà municipale dell’interland milanese e da una piccola ma tenace sezione della gloriaosa associazione partigiana (a cui i partigiani non possono più dare impulso, per motivi evidenti di carattere anagrafico).

L’attore principale è, in questo caso, il Comandante dei GAP Giovanni Pesce, una delle figure più importanti della Resistenza di ispirazione comunista.

Nello specifico il libro/DVD riporta una videointervista inedita di Pesce dell’aprile 1983 che ha il pregio, pur non dicendo nulla di assolutamente originale, di fornire un quadro completo del pensiero del partigiano e di fornire la sua versione sulla morte di Dante di Nanni, suo inseparabile compagno gappista. Un innegabile contributo documentativo per tutti coloro che vogliono svolgere studi sull’argomento.

Ad arricchire la pubblicazione ci sono, come è abitudine degli autori, una raccolta di testimonianze di persone a vario titolo implicate con la Resistenza ed anche con precedenti lavori degli autori sui tema della Memoria, dell’Antifascismo ecc. (Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce).

Infine concede un tocco più personale e romantico l’inclusione del testo teatrale di Daniele Biacchessi “Giovanni e Nori, una storia d’amore e di resistenza” dove lo scrittore ed autore teatrale Biacchessi traduce in un linguaggio gradevole e accessibile a tutti le tematiche umane e politiche dei protagonisti della Resistenza.

Insomma un piacevole ed interessante mix di aspetti diversi che riescono a tratte l’attenzione di pubblici differenti così come dovrebbe fare una buona pubblicazione di questi tempi.

La memoria è documentazione “oggettiva” ma anche ricerca soggettiva, umana, di pesone e storie che abbiano il potere di far rivivere eventi che, necessariamente, si allontanano dal nostro tempo e di cui i veri protagonisti non possono più parlarci. In questo senso poter ancora vedere gli occhi profondi di Giovanni Pesce ed ascoltare le sue parole è una buona approssimazione che la tecnologia attuale ci offee e che la pubblicazione di questo libro diffonde al di là dell’ambito necessariamente ristretto dei ricercatori.