La redazione di Pressenza Francia ha ricevuto questo comunicato, vi aderisce a nome di tutta Pressenza e lo diffonde come contributo alla campagna stessa.

Comunicato Stampa dell’Associazione dei giornalisti LGBT

In occasione della “Giornata Internazionale della lotta contro l’omofobia e la transofobia” [17 maggio, Ndr] (IDAHOT), l’Associazione dei giornalisti gay, lesbiche, bisessuali, trans (AJL) ha proposto alle redazioni francesi di firmare una dichiarazione intitolata “I media contro l’omofobia” (testo qui sotto). Questo testo sulla corretta pratica giornalistica ha l’obbiettivo di garantire una copertura mediatica di qualità delle tematiche LGBT (lesbiche, gay, bisex, trans) in linea con le carte etiche, che fanno già da cornice alla nostra professione.

Ad oggi, una trentina di redazioni ha firmato la dichiarazione “I media contro l’omofobia” alcune di esse sono: Le Monde, L’Equipe, Libération, Mediapart, Rue89, Slate, Society, So Foot, Tetu, Alternatives Economiques, Oui FM, Radio Nova (la lista completa qui sotto).

L’Associazione dei Giornalisti LGBT(AJL) si congratula di questa mobilitazione inedita in Francia ed esorta le altre redazioni ad unirsi al movimento ai fini di garantire alla totalità del pubblico un’informazione di qualità, che rifletta la società per ciò che è. Per spiegare questa campagna, l’AJL ha pubblicato un articolo all’interno del quotidiano Libération (tra i firmatari),  venerdì 15 maggio.

Lista dei firmatari principali: Le Monde, L’Equipe, Libération, Les Inrockuptibles, Slate, Mediapart, Rue89, Altermondes, Basta!, Society, So Foot, Doolittle, Pédale!, Radio Nova, Oui FM, Yagg, Tétu, Well Well Well, Snatch, Stylist, NEON, Streetpress, Alternatives Economiques, AlterEcoPlus, Brain Magazine, Les Nouvelles, News, Konbini, Puremedias, Purepeople, Causette, Citizen Jazz, Voxeurop, Les Tambours, Jeanne Magazine, Closer, Yegg Magazine.

La vostra redazione vorrebbe firmare la dichiarazione? Scrivete al seguente indirizzo email:

contact@ajlgbt.info
DICHIARAZIONE “I MEDIA CONTRO L’OMOFOBIA”

Noi, giornalisti e professionisti dei media, siamo coscienti del ruolo che i media possOno avere contro le discriminazioni. In questa Giornata Internazionale di lotta contro l’omofobia e la transofobia aderiamo alla dichiarazione“ I media contro l’omofobia” proposta dall’Associazione dei Giornalisti LGBT ( lesbiche, gay, bisex, trans), che sancisce la garanzia ad una giusta e rispettosa copertura delle tematiche LGBT. All’interno dei diritti indicati dalla carta etica professionale dei giornalisti, adottata nel 1918 (emendata nel 1938 e nel 2011), l’obbiettivo è di garantire il diritto dell’insieme del pubblico (LGBT compresi) ad una informazione di qualità completa, libera, indipendente e pluralista.

Le redazioni firmatarie di questa carta s’impegnano ad attuare i seguenti cinque princìpi cardini:

1. Trattare allo stesso modo le persone omosessuali, bisessuali ed eterosessuali
Questo significa rendere testimoni le persone LGBT nel quadro di tematiche generaliste: società, economia, sport. Autorizzarsi a menzionare l’orientamento sessuale di una persona, nel caso in cui l’ abbia reso noto: essere gay non è un segreto di cui vergognarsi. Approcciare nella stessa maniera la vita sentimentale e familiare delle persone LGBT ed eterosessuali, senza alcuna distinzione.

2. Garantire un trattamento giusto e rispettoso delle persone trans
Ciò vuol dire vigilare sul rispetto del genere sociale degli individui trans (indipendentemente dal loro stato legale), normalmente attraverso l’utilizzo di pronomi personali. Non ridurre la transidentità alle operazioni chirurgiche di ridefinizione sessuale. Evitare i luoghi comuni, le battute di cattivo gusto e i sensazionalismi, che occultano la questione delle disparità sociali delle persone trans, una comunità relegata all’ultimo gradino della scala sociale.

3. Rendere conto della diversità delle comunità LGBT
Ovvero dare la parola alle lesbiche, variare le tematiche d’inchiesta e di reportage. Rappresentare nelle immagini tutte le pluralità LGBT: generi, gruppi di minoranza visibili, diverse età ecc.

4. Rispettare la pluralità del pubblico
Questo significa che si deve considerare la diversità dei propri lettori. Non bisogna dare per scontato che le persone intervistate siano eterosessuali. Prendere in considerazioni le osservazioni delle associazioni LGBT quando segnalano contenuti problematici.

5. Assicurare l’eguaglianza tra tutti i collaboratori e le collaboratrici all’interno della redazione
Questo significa:

-consentire ai colleghi di esprimere, se è di loro gradimento, il loro orientamento sessuale.

– non impedire ai giornalisti che si dichiarano omosessuali di trattare le questioni LGBT senza confinarli, però, in quel contesto.

-chiarire le azioni destinate a prevenire e sanzionare le discriminazioni, verso i collaboratori e le collaboratrici LGBT.

Traduzione dal francese di Paola Mola