Negli ultimi mesi, sempre più spesso si va ripetendo la parola guerra, Guerra, GUERRA!

Già cominciano le patriottiche grida di  chiamata alle armi, guerra per fermare il terrore, guerra per difendere i confini, guerra giusta.

Ma visto che ormai tutti ne parlano, facciamo una breve cronistoria dei perché di questa lurida, sporca guerra.

Negli ultimi 35 anni i nostri eserciti occidentali in nome della giustizia, altre volte della pace, oppure della sicurezza, altre ancora non si sa in nome di chi o di che cosa, ma sono andati in varie parti del mondo a scatenare guerre,  eccone una breve cronistoria con quello che si è prodotto:

Afghanistan nel periodo  tra il 1979-1989 per contrastare l’Unione Sovietica gli eserciti occidentali finanziarono e addestrarono i famosi Mujahideen. E’ proprio in  quel contesto che nacque l’organizzazione terroristica di Al-Quaeda, come evoluzione dell’organizzazione musulmana Maktab al-Khidamat (MAK) fondata nel 1984 a Peshawar (Pakistan). L’organizzazione deve il proprio nome all’appellativo dato ai campi di addestramento finanziati dalla CIA contro il “terrorismo” sovietico, erano le basi dei campi creati per i Mujahideen da Abu Ubayda al-Banshiri. Il cui nome era appunto Al-Quaeda che significa  “La base”.

Nel 2002, dopo l’11 settembre (realizzato da Al-Quaeda)  gli eserciti occidentali, sono ritornati nuovamente in Afghanistan a combattere quelli che una volta erano i loro vecchi “alleati” che combatterono contro l’Unione Sovietica,  intanto avevano cambiato nome, non si chiamavano più Mujahideen, per noi occidentali erano diventati “Talebani”.

Nel 2003, i nostri eserciti occidentali sono sbarcati in Iraq, paese in cui dovevano abbattere Saddam, perché era un  sanguinario, così dissero. Anni prima, quando era ancora esistente il blocco sovietico, Saddam il sanguinario (lo era davvero) aveva ampliato le proprie capacità di far stragi di civili (molti dei quali Curdi) ciò grazie ai fiumi di dollari e di armi con cui l’occidente aveva finanziato il suo partito il partito Ba’ht.

Saddam divenne così l’acerrimo nemico dell‘Iran, paese che anche all’epoca, secondo le politiche occidentali, andava assolutamente contrastato. Qualche anno dopo essere stato finanziato e armato, Saddam era diventato un tremendo sanguinario che andava assolutamente abbattuto, e così fu. Peccato che in seguito si sia scatenata una feroce guerra civile (ancora oggi in essere) guerra pluridecennale che è costata quasi mezzo milione di morti oltre alla nascita di una nuova organizzazione terroristica: l’ISIS.

Il 15 Marzo del 2011 ufficialmente iniziava la guerra civile in Siria, “i rivoluzionari”  “i buoni ” così li chiamavano all’epoca la stampa occidentale, uccidevano donne e bambini, tagliavano le gole, occupavano villaggi e ancora fino a meno di un anno fa l’occidente li ha armati incoraggiati. Sempre in Siria i nostri eserciti occidentali pochi mesi fa volevano intervenire bombardando l’esercito regolare Siriano.

La Russia e anche la Cina si opposero, all’epoca la stampa occidentale disse che Putin aiutava il regime sanguinario di Bashar al Assad. Poi qualcuno fece vedere un filmato in cui uno dei capi dei miliziani mangiava cuore e fegato dei nemici. Il filmato fece il giro del mondo e la cortina di silenzio fu rotta, in seguito arrivarono altri video e altre notizie dove venivano raccontate e mostrate le peggio atrocità commesse dai cosiddetti ex “rivoluzionari”, fino a poco tempo prima tanto simpatici all’occidente.

 Adesso non li chiamano più ”rivoluzionari” ma terroristi tagliagole dell’ISIS.  Però viste le moderne armi e le attrezzature tecnologiche con cui girano, è credibile che “qualcuno”  li finanzi ancora.

Il 19 Marzo 2011 si dava inizio alla “No Fly Zone” in Libia a cui seguirono bombardamenti dagli aerei e dalle navi occidentali, anche  quei ribelli erano quelli “giusti” i buoni, la parte con cui schierarsi.

Anche lì fiumi di dollari e armi arrivarono e insieme arrivò di nuovo tanto sangue, si combatté per mesi, con decine di migliaia di morti e infine il 21 agosto 2011 il comandante Abdelhakim Belhadj, noto membro di Al Qaeda, fece il suo ingresso trionfale a Tripoli, alla testa del suo “Gruppo dei combattenti islamici libici”, finanziati dal Qatar, armati dalla Francia e addestrati dai Servizi Segreti Americani.

Il 20 ottobre 2011 Muʿammar Gheddafi venne ucciso come un cane in diretta televisiva, senza neanche uno straccio di processo.

Alcune dichiarazioni di Mahmoud Jibril (ex-capo del governo provvisorio del Consiglio Nazionale di Transizione libico)  hanno alimentato forti sospetti, secondo i quali il vero esecutore del rais non sarebbe stato un ribelle del CNT (Consiglio Nazionale di Transizione) bensì un agente dei servizi segreti francesi infiltrato. L’uccisione di Gheddafi sarebbe nata per evitare la divulgazione delle notizie degli stretti rapporti che legavano l’ex leader libico a Nicolas Sarkozy,  allora presidente della Francia. In particolar modo finalizzata per insabbiare i diversi milioni di dollari versati da Gheddafi per le campagne elettorali di Sarkozy.

Il 21 ottobre 2011, dopo un assedio di 2 mesi, cade la città di Sirte. Il 19 Novembre Saif al-Islam Gheddafi,  figlio del più noto Muʿammar, prima di essere arrestato, a mezzo della Tv di Stato siriana in un breve messaggio audio rivolto al CNT dichiara:

 “Io vi dico, andate all’inferno, voi e la NATO dietro di voi. Questo è il nostro Paese, noi ci viviamo, ci moriamo e stiamo continuando a combattere”.

Adesso dopo 3 anni di guerra civile e decine di migliaia di morti, gli stessi governi occidentali che 3 anni fa bombardavano la Libia, armavano e finanziavano i “ribelli”, improvvisamente, si accorgono che i tagliagole dell’ISIS sono arrivati anche in Libia a insanguinare con sangue cristiano il Mar Mediterraneo davanti alle porte d’Italia.

Per finire la carrellata, l’Ucraina, la cui cronaca è attuale.  Anche lì c’era un dittatore da abbattere Yanukovich,  corrotto, come lo sono la maggior parte dei politici d’altronde, ma regolarmente eletto e in carica.

Anche Yanukovich è stato abbattuto con un vero e proprio golpe (fuggito poco prima di far una brutta fine). Anche in Ucraina la guerra civile è iniziata, i “rivoluzionari buoni” riforniti di armi, soldi e addestramento. Anche lì, nella moderna Europa, il sangue ha cominciato a scorrere, forse tra un po’ improvvisamente la stampa e i governi occidentali scopriranno che i “rivoluzionari ” golpisti ucraini non sono così buoni come li dipingono, forse verrà fuori che sono un pochino “nazisti”, magari bisognerà aspettare qualche altro attentato o forse un missile ( di quelli Made in Nato forniti ai “rivoluzionari” )  caduto per “sbaglio”  in qualche parte d’Europa, forse un nuovo aereo civile abbattuto o forse bisognerà aspettare chissà cos’altro.

Solo allora, badate bene, solo quando tornerà comodo, improvvisamente qualche giornale e qualche governo al seguito si sveglierà dichiarando che anche loro (i rivoluzionari buoni) sono terroristi, peccato che anche loro verranno armati, finanziati e addestrati a fare nuove guerre.

E come non ricordare le varie guerre dai Balcani al Kosovo, dove i democratici e progressisti governi occidentali, mostravano una mano in segno di pace, mentre con l’altra sganciavano tonnellate di bombe e vendevano armi.  E in Africa, nel Mali, Nigeria, Congo, Liberia, e in tante ex colonie europee in cui sanguinose guerre da sempre sono appoggiate nello stesso ipocrita modo dai nostri governi occidentali.  Un occidente che da sempre parla di pace, progresso e diritti umani ma che poi opera, dividendo etnie, affamando popoli, armando dittatori, stabilendo nuovi confini, armando una parte piuttosto che un’altra e quando ciò non basta intervenendo sempre più spesso militarmente.

Montagne di armi, menzogne e fiumi di sangue, intanto la confusione  scatenata ad arte regna sovrana.  Soldi, tanti soldi che magicamente appaiono per finanziare nuove  guerre ma che non ci sono mai per finanziare la gente.

Alcuni ingrasseranno con la fornitura di milioni di armi  spesso date a entrambe le parti in guerra. Poi ingrasseranno nuovamente quando ci saranno da spartirsi le risorse per “ricostruire il paese” distrutto dalla guerra.

Quando qualcuno ci racconterà che la guerra è inevitabile, che ne va della nostra “sicurezza” ricordiamoci di quel che ne disse a proposito Jean-Paul  Sartre.  “Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono”

Quando qualcuno ci parlerà di “rivoluzionari buoni” ricordiamoci che non esistono “rivoluzionari buoni” quando questi si armano fino ai denti e fanno strage di civili.

Quando qualcuno ci parlerà di soluzioni con la forza delle armi, di fuoco amico e di bombardamenti intelligenti, ricordiamoci  che non esistono armi buone,  bombardamenti intelligenti e fuoco amico, quando questi continuano a fare stragi di civili ancora più grandi di quelle che si dice di voler combattere.

Quando qualcuno ci dirà di una guerra giusta, ricordiamoci che “Non esiste una guerra giusta, né una guerra ingiusta. Esiste solo il giudizio di chi la infligge e la tremenda pena di chi la subisce.”  Quel po’ di umanità che resta in noi se ne andrà, lasciando spazio alle migliaia di morti da seppellire, ai pianti, al dolore, alla miseria, alla distruzione e all’infinita disperazione di chi resta.

Quando nuove decine di migliaia di profughi sbarcheranno, ricordiamoci per favore che sempre più spesso sono qui per scappare dalle stesse guerre che i nostri ipocriti governi, criminalmente, hanno scatenato.

Si potrebbero dire ancora molte cose sulla guerra,  sui suoi perché ma c’è una frase che a mio parere li riassume bene tutti.

“Senza fede interna c’è paura, la paura produce sofferenza, la sofferenza produce violenza, la violenza produce distruzione e infine porta alla guerra.”   Mario Luis Rodriguez Cobos