La sessione plenaria del CFS adotta le linee guida per assicurare che gli investimenti nel settore agricolo e nei sistemi alimentari garantiscano la sicurezza alimentare locale e i diritti dei lavoratori

Photo: ©FAO/Astrid Randen

Veduta aerea di piccole fattorie intorno a Tigray, Etiopia. I nuovi principi stabiliscono che gli investitori stranieri debbano rispettare i diritti dei lavoratori e contribuire alla sicurezza alimentare.

16 Ottobre 2014, Roma – Governi da tutto il mondo hanno approvato una serie di principi d’importanza storica volti ad indirizzare gli investimenti in agricoltura e nei sistemi alimentari a livello globale, in modo da assicurare che i flussi di investimenti internazionali e delle compagnie favoriscano una migliore sicurezza alimentare e una maggiore sostenibilità, e rispettino i diritti dei lavoratori nel settore agro-alimentare.

I Principi per degli Investimenti Responsabili in Agricoltura e nei Sistemi Alimentari sono stati approvati dalla Commissione sulla Sicurezza Alimentare (CFS).

Il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva ha lodato l’accordo, affermando che un set di linee guida chiaro ed unitario “porterà ad investimenti più consistenti e sostenibili nel settore agricolo, rendendo al tempo stesso tutti i soggetti interessati responsabili della creazione delle condizioni necessarie affinché i principi vengano rispettati. Il settore privato giocherà un ruolo importante nell’attuazione di questi principi. La FAO è pronta ad assistere i governi e tutti i soggetti coinvolti nel trasformare i principi in realtà, così come stiamo facendo anche con le Direttive Volontarie per una Governance Responsabile dei Regimi di Proprietà.”

I Principi sono stati elaborati nel corso di due anni di consultazioni e sono stati costruiti sulla base ed in complementarità con le Direttive Volontarie per una Governance Responsabile dei Regimi di Proprietà applicabili alle Terre, alla Pesca e alle Foreste, adottate dal CFS nel Maggio 2012, in un momento di enorme preoccupazione a livello globale sia per l’aumento dei prezzi alimentari che per le acquisizioni di terra su larga scala nei paesi in via di sviluppo, spesso definite dai critici come il fenomeno dell’ “accaparramento di terra”, e largamente considerate una minaccia per i piccoli proprietari terrieri.

I principi sono volontari e non vincolanti, ma rappresentano la prima volta in cui governi, settore privato, organizzazioni della società civile, agenzie ONU, banche per lo sviluppo, fondazioni, istituti di ricerca e mondo accademico sono stati in grado di riunirsi a un tavolo e trovare un accordo su cosa costituisca un investimento responsabile in agricoltura e nei sistemi alimentari.

“Questo accordo rappresenta il duro lavoro di tutti i soggetti interessati per sviluppare una visione comune su come assicurare che la gran parte degli investimenti richiesti nel settore agro-alimentare benefici coloro che ne hanno bisogno,” ha affermato il Presidente del CFS Gerda Verburg.
La FAO stima che sarà necessario un investimento netto medio di 83 miliardi di dollari l’anno per accrescere la produzione agricola del 60% e nutrire una popolazione mondiale che si prevede superare i 9 miliardi di persone nel 2050.

Il fulcro dell’accordo, il Principio 1, afferma che gli investimenti responsabili nel settore agricolo e nei sistemi alimentari contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale, specialmente per i settori più vulnerabili delle popolazioni locali, e “supportano gli impegni degli stati riguardo la progressiva realizzazione del diritto ad un un’adeguata alimentazione.” Questo comporta aumentare la produttività e la produzione sostenibile di cibi sani, nutrienti e culturalmente accettabili, ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, migliorare i redditi e ridurre la povertà, stimolare mercati più efficienti ed equi – tenendo conto in particolare degli interessi dei piccoli proprietari terrieri.

Altri principi sottolineano come gli investimenti responsabili dovrebbero contribuire all’uguaglianza di genere, alla salute e alla responsabilizzazione dei giovani, al rispetto dei legittimi diritti di proprietà sulle terre, la pesca e le foreste così come degli usi attuali e potenziali delle risorse idriche, a una gestione sostenibile delle risorse naturali, all’adattamento al cambiamento climatico e alla sua riduzione, e a favorire meccanismi per valutare e gestire il loro impatto economico, sociale, ambientale e culturale. Essi toccano inoltre anche altri temi importanti e a volte controversi quali le risorse genetiche, i diritti degli indigeni e il cambiamento climatico.

I Principi toccano tutti i tipi di investimento in agricoltura e nei sistemi agricoli – pubblici e privati, di larga e di piccola scala, nel settore della produzione ed in quello della lavorazione – e forniscono un quadro che tutti i soggetti interessati possono usare nel definire le politiche nazionali, i programmi e i quadri normativi, le politiche e i programmi sulla responsabilità sociale d’impresa, e gli accordi e i contratti individuali. L’accordo sottolinea anche i ruoli di ogni tipo di investitore, dagli stati alle imprese commerciali ai piccoli agricoltori, che, sebbene isolati, sono in aggregato il maggior investitore mondiale nella produzione agricola primaria.

Un punto importante dell’accordo è una clausola nel sesto principio che collega gli investimenti responsabili in agricoltura con “il prendere misure, adeguatamente ai contesti, per ridurre e/o eliminare le emissioni di gas serra”. Sebbene i principi siano volontari e il testo assolutamente non vincolante, essi rappresentano comunque il primo accordo internazionale in cui nessuna parte si è opposta ad un linguaggio esplicito sulla riduzione delle emissioni.

Un altro dettaglio rilevante è l’estensione dei legittimi diritti di proprietà sulle terre, la pesca e le foreste ad includere, secondo quanto concordato nelle direttive del 2012, “gli usi attuali e potenziali delle risorse idriche”. La gestione delle risorse idriche sarà un tema centrale di discussione per il CFS nel prossimo anno.

Il CFS è un Comitato delle Nazioni Unite con base presso la sede della FAO. Il suo Segretariato comprende le tre agenzie dell’ONU con sede a Roma – l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), e il Programma Alimentare Mondiale (WFP) – che sono pronte a fornire supporto e assistenza agli stati membri nell’attuazione dei Principi.