La Commissione Difesa della Camera chiude i lavoro dell’Indagine Conoscitiva sui sistemi d’arma, riconoscendo in pratica che le critiche agli F35 ed alle alte spese militari sono sensate

 

Si sono conclusi in queste ore i lavori della Commissione Difesa della Camera di Deputati che ha svolto un’Indagine Conoscitiva sui sistemi d’arma destinati alle nostre Forze Armate.

La campagna Taglia le ali alle armi da un lato si rammarica per la mancata approvazione (o per voto contrario o per non voto in seguito all’approvazione del documento di maggioranza) delle relazioni di minoranza che chiedevano la cancellazione del programma di acquisto degli F-35, presentate in particolare da Sinistra Ecologia e Liberta e dal Movimento Cinque Stelle, che avrebbero messo la parola fine a questo progetto inutile e sbagliato. D’altro canto però le nostre realtà, impegnate dal 2009 contro il programma JSF valutano positivamente la Relazione del PD votata a maggioranza (con astensione di SEL, M5S e NCD e voto contrario di Lega e FI) che conferma le critiche di fondo al programma già presenti nel Documento diffuso dal Partito Democratico qualche settimana fa, e confermato nell’Assemblea del Gruppo di ieri sera.

In particolare la relazione passata in Commissione Difesa conferma la richiesta di un blocco immediato degli acquisti con “l’esigenza di una moratoria al fine di rinegoziare l’intero programma per chiarirne criticità e costi con l’obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto” come recita il testo del documento approvato.

Viene inoltre confermato, nelle richieste al Governo, il passaggio parlamentare per quanto riguarda l’elaborazione e l’approvazione di un “Libro Bianco” che possa portare alla definizione di un nuovo Modello di Difesa per il nostro Paese.

Pur evidenziando l’importanza di questo passaggio parlamentare, la campagna Taglia le ali armi ricorda che per rendere cogenti le indicazioni contenute nella Relazione licenziata dalla Commissione occorrono ulteriori atti formali del Governo ad esempio con un “ordine” di moratoria da parte del Ministro Roberta Pinotti al Segretariato Generale della Difesa. Pur contenendo infatti il documento un’esplicita indicazione che suggerisce il dimezzamento dei fondi destinati agli F-35, ad oggi l’unica decisione adottata continua ad essere quella che prevede nel DEF il taglio di soli 150 milioni di stanziamenti, una cifra poco più alta di quella necessaria all’acquisto di un solo caccia F-35. In sede di discussione il capogruppo PD in Commissione Difesa On. Scanu ha garantito che nei prossimi giorni verrà presentata una Risoluzione parlamentare atta a rendere efficaci ed effettive le prescrizioni del documento votato oggi. E’ quanto la nostra Campagna si attende al più presto come passaggio di realizzazione di una riduzione che avvicina al nostro obiettivo di piena cancellazione.

Permangono inoltre carenze informative e scarsa trasparenza sul numero di lotti (o parti di lotti) già acquisiti e dunque sulle effettive conseguenze contrattuali che potrebbero scaturire dalla decisione definitiva di una moratoria sul programma di acquisto.

In virtù di tali considerazioni, la Campagna conferma la propria disponibilità ad un incontro con la Ministra della Difesa Roberta Pinotti per chiarire ogni aspetto presente e futuro della partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter.