Un dibattito politico che è andato crescendo e che è destinato ad amplificarsi nei prossimi tempi e a coinvolgere fette sempre più ampie della popolazione che con il passare delle settimane si fa via via più sensibile e attenta all’argomento.

A fare il punto sull’attuale situazione riguardante il programma di riarmo militare che comprende l’operazione di acquisto degli F35 è Francesco Vignarca, portavoce della Rete Italiana Disarmo, che ha così continuato “L’evento organizzato in Arena il 25 aprile rappresenterà l’acme della campagna contro le spese militari previste dal Governo e l’occasione ideale per affidare alla gente, che lo chiede a gran voce, l’impegno ad esercitare una pressione esplicita sulla politica italiana sfidando il Governo a dare ascolto alle istanze della popolazione che, in questa situazione di grave difficoltà sociale, non vuol sentire parlare di investimenti militari giudicati eccessivi e ingiustificati”.

Anche la proposta, avanzata da alcuni deputati del Pd, di sostituire l’acquisto degli F35 con dei caccia Eurofighter non renderebbe il costo meno insensato. “La scelta non renderebbe la spesa più digeribile – ha, infatti, spiegato Vignarca – anche se sotto alcuni aspetti qualche vantaggio in più sarebbe ravvisabile, in riferimento, ad esempio, al ritorno occupazionale, che sarebbe maggiore. Ma non è tanto una questione di modelli, ciò che conta davvero è il ruolo che tali mezzi aerei sono chiamati a rivestire, ovvero quello di strumenti di attacco”.

Nega, invece, il portavoce della Rete per il disarmo, che le condizioni si siano fatte più vincolanti per l’Italia nei confronti degli Usa, come vorrebbe qualcuno.
“Da un punto di vista tecnico – ha, infatti, aggiunto – la situazione non è più compromessa che negli anni scorsi, in quanto gli acquisti vengono effettuati di anno in anno e in qualunque momento possono essere sospesi. Né mi preoccupano le recenti dichiarazioni di Obama che, in occasione della visita nel nostro Paese, ha voluto ribadire la necessità da parte dei Governi europei di non eccedere con i tagli alla difesa. Trovo meno giustificabile, che, nel corso di un dibattito aperto e particolarmente  acceso quale quello che si sta svolgendo in queste settimane, non si sia provveduto a bloccare le procedure in attesa che la situazione si chiarisca e si definiscano le varie posizioni in merito”.

“Confidiamo, comunque – ha concluso Vignarca – che l’evento del 25 aprile possa dare un segnale definitivo e inequivocabile e una spallata definitiva al programma, a dispetto di chi ancora si dimostra reticente a recedere e vorrebbe dimostrare l’ineluttabilità dell’operazione”.

Fonte: Ufficio Stampa Arena Pace e Disarmo del 25 Aprile