Sotto il terreno si nasconde qualcosa – Foto: Molinari

Questo il titolo del XXXII Convegno Internazionale di Agricoltura Biodinamica che si terrà a Firenze dal 20 al 23 febbraio 2014, promosso anche quest’anno dall’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. E il 2014 per questo appuntamento è un anno particolarmente importante, perché celebra i 90 anni della Fondazione dell’Agricoltura Biodinamica e anche perché, a quanto pare, “sono pronti i tempi per concepire un nuovo modello agricolo”, raccolto sotto una parola dal significato profondo: alleanza.

Ma facciamo un passo indietro e cominciamo da qui: cos’è dunque l’agricoltura biodinamica? Prima di tutto è una metodologia, fondata su solide conoscenze scientifiche, che smentisce la convinzione che le conoscenze tecnologiche siano l’unico possibile modo per vivere la produzione agricola, perché esse hanno sì sostenuto l’agricoltura convenzionale nell’ultimo secolo, ma non hanno potuto fare a meno di ritrovarsi “in difetto” nel momento in cui i risultati ottenuti, mirabili ed evoluti sotto moltissimi aspetti, si sono dovuti confrontare con il progressivo consumo delle risorse. Inoltre, l’uso diffuso di concimi azotati e di pesticidi ha determinato un danno ambientale dai costi imprevisti e ancora difficilmente quantificabili.

Prendiamo allora ad esempio il caso dell’Azienda San Cristoforo, nelle campagne di Gambassi Terme, il cui titolare, il signor Franco Pedrini, è riuscito a riportare in vita negli anni un terreno considerato morto e a creare un “organismo agricolo autosufficiente”. Il tutto seguendo i principi della biodinamica, con “una mucca sopra e una sotto” e basandosi sulle osservazioni raccolte da Rudolf Steiner: con l’introduzione degli animali per ottenere il compost e l’uso di preparati biodinamici fondamentali per il ripristino della fertilità del terreno un campo nudo, che 20 anni fa aveva lo 0,6% di humus ora raggiunge percentuali del 6/7%.

Humus, una parola che i biodinamici masticano con dolcezza, perché condensa la vita della terra, quella vita necessaria per produrre alimenti. Osservazione della natura ed esperienza, terreno come pancia feconda e non come mero supporto per sostanze aggiunte, lavorazione secondo tempi giusti, scambio di aria, introduzione di leguminose, rotazioni e sovesci. Una mucca sopra allora, sì, perché gli animali sono presenze preziose e attive in questo ciclo. Ma anche una sotto (per i più curiosi, qui un video su uno dei più famosi preparati, il 500), perché grazie ai preparati biodinamici una zolla di terreno è un grumo di vita, che pullula di lombrichi, microrganismi e movimento.

Processi dinamici, per l’appunto, che costituiscono parte caratterizzante di questa agricoltura (non un semplice metodo agricolo ma una visione del  mondo), applicazione di un sistema di conoscenza scientifica indispensabile per la comprensione piena di tale approccio olistico (non a caso uno dei testi di riferimento più famosi di Steiner titola La filosofia della libertà). Parlare di agricoltura e di coltivazioni non significa parlare principalmente di produzione, bensì parlare di vita, in cui l’alleanza tra mondo animale e vegetale è condizione indispensabile e necessaria. E proprio attraverso la parola alleanza gli invitati al convegno intrecceranno i loro pensieri e le loro esperienze: tra i massimi rappresentanti del mondo rurale e della società contemporanea, si faranno portavoce di culture diverse, decise a lavorare insieme per un rinnovamento dell’agricoltura.

Un’opportunità preziosa che farà incontrare scienziati, medici, giornalisti, gastronomi, economisti, addetti del settore e persone interessate alla biodinamica, per scambiarsi novità e confrontarsi su programmi e applicazioni d’avanguardia destinate all’eccellenza delle produzioni alimentari nostrane. Parole chiave di questi 3 giorni: qualità, garanzia e sovranità alimentare. E il programma non poteva che essere ricco di eventi e di stimoli: dalla terra dei fuochi alla speranza, dalla salvaguardia delle fonti idriche alla biodiversità, dai preparati biodinamici alla pedagogia, ci diamo allora appuntamento a Firenze tra pochi giorni!

Anna Molinari