Oltre cento organismi scrivono al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per esprimere la propria avversione all’impiego di mezzi e personale delle Forze Armate a supporto di attività commerciali dell’industria militare e del settore privato. Con una lettera aperta si invita il Parlamento ad esaminare con attenzione l’iniziativa promossa dal Ministero della Difesa per le rilevanti implicazioni sulla politica di difesa del nostro Paese.

Da oggi attiva la pagina Facebook “Controlliamo il Tour Cavour: portaerei o fiera d’armi?” per monitorare la rotta del Gruppo Navale e sottolineare la problematicità delle sue tappe.

 

Ad una settimana dalla partenza dal porto di Civitavecchia del Gruppo Navale Cavour per la missione “Sistema Paese in Movimento” continuano le prese di posizione della società civile sulla problematicità di questa iniziativa. La giornata odierna vede in particolare il rilancio della Lettera Aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che la Rete Italiana per il Disarmo aveva reso pubblica nei giorni scorsi.

Visto il notevole supporto ricevuto con questa presa di posizione, la stessa Lettera viene oggi nuovamente diffusa ed inviata direttamente agli uffici del Quirinale con le nuove e numerose adesioni ricevute: 6 reti di organismi di varia natura e 113 organizzazioni appartenenti al mondo della cooperazione, del disarmo, della solidarietà.

Già nei suoi elementi di base si era evidenziata (ed era stato ribadito nella presa di posizione di Rete Disarmo) come “spregiudicata e inaccettabile” l’iniziativa annunciata nei giorni scorsi dal Ministro della Difesa Mario Mauro insieme ai vertici del Ministero della Difesa: impegnare per i prossimi cinque mesi il Gruppo Navale Cavour in una campagna promozionale dell’industria bellica italiana insieme ad altre attività commerciali, di tipo militare ed umanitarie.

La chiara problematicità della notizia e le parole di questa presa di posizione hanno suscitato un grande interesse e un’attenzione alla missione del Gruppo Navale Cavour (composto dalla portaerei omonima, dalla fregata Bergamini e dalla nave appoggio Etna) che non si deve affievolire con l’effettiva partenza dall’Italia. E’ per questo che nella missiva al Presidente Napolitano si legge come l’iniziativa della Marina Militare sia “inaccettabile in quanto mescola una serie di attività che per loro natura hanno finalità e caratteristiche differenti e che riteniamo sia importante continuare a tenere separate. Soprattutto crediamo che promuovere la vendita di sistemi militari o sostenere iniziative di tipo commerciale abbinandole ad operazioni umanitarie non sia un compito che il nostro ordinamento attribuisce al Ministero della Difesa o alle Forze Amate”.

Inoltre costituisce elemento di preoccupazione rimarcare come esistano “diversi pronunciamenti dell’Unione europea secondo cui la crisi economica sta trasformando alcuni ministeri della Difesa in espliciti promotori delle esportazioni di armamenti. Una tendenza che, per sostenere la competitività delle industrie militari dei rispettivi paesi, rischia di mettere a repentaglio gli sforzi in ambito comunitario per definire una politica organica di sicurezza e di difesa comune”.

Ovviamente, ed è questo il motivo dell’adesione di molte realtà attive per la cooperazione e la giustizia a livello internazionale, non si può dimenticare come la “normativa internazionale ribadisce infatti che l’aiuto umanitario non può essere utilizzato come strumento di politica estera dei governi. L’impiego di organizzazioni umanitarie da parte di attori militari e commerciali mette infatti in discussione non solo l’indipendenza, la neutralità e l’imparzialità delle organizzazioni autenticamente umanitarie, ma anche la stessa possibilità che gli operatori umanitari continuino ad intervenire efficacemente e in relativa sicurezza nei contesti di crisi”.

Tutti questi passaggi rendono chiaro il motivo per cui si è deciso di inviare una  lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che – secondo la  Costituzione – “ha il comando delle Forze armate” (Art. 87) per chiedere se sia stato messo al corrente ed abbia dato il suo esplicito assenso all’iniziativa che prevede l’impiego di mezzi e personale delle Forze Armate a supporto di attività commerciali dell’industria militare e del settore privato. Tutti gli organismi firmatari invitano inoltre il Parlamento ad esaminare con attenzione questa iniziativa soprattutto per le rilevanti implicazioni sulla politica di sicurezza e di difesa del nostro Paese.

La rilevanza (economica e di senso) della missione del “Sistema Paese in movimento” impone poi un controllo continuativo per tutti i mesi della sua durata. Da oggi è quindi attiva (a cura delle realtà firmatarie della Lettera a Napolitano) una pagina Facebook dedicata alla missione, per monitorarne la rotta e rendere esplicite le problematicità di tutte le tappe.

Già i primi dati diffusi con il recente comunicato e presa di posizione di Rete Disarmo hanno dimostrato lo stato di tensione dell’intera zona mediorientale ed africana in cui il gruppo navale Cavour farà tappa e soprattutto il grave deficit di libertà democratiche a fronte di ingenti spese militari e di un livello basso di sviluppo umano di diversi dei paesi che saranno visitati. Ben 12 su 18 degli Stati ai cui governi si intende presentare il campionario di armamenti italiani sono definiti dall’Indice di democrazia dell’Economist come “Regimi autoritari”.

Non si deve dimenticare poi che i ministeri della Difesa a cui la Cavour esibirà il campionario bellico delle ditte di Finmeccanica sono stati destinatari nell’ultimo quinquennio di quasi 5 miliardi di euro di armamenti italiani cioè di circa il 30% di tutte le esportazioni dal nostro Paese di sistemi militari.

Tutte queste notizie e gli aggiornamenti sul viaggio verranno quindi seguiti e monitorati con continuità nella pagina “Controlliamo il Tour Cavour: portaerei o fiera d’armi?” all’indirizzo www.facebook.com/ControlTourCavour

Non è infatti pensabile che (riportando la definizione della Marina Militare) una “le Bourget” (cioè una delle principali fiere d’armi) in movimento per la promozione dell’attività industriale e commerciale made in Italy sia lasciata sola a fare danni nelle zone più problematiche del globo

Non si deve inoltre perdere coscienza di quanti soldi pubblici siano spesi per questo tipo di missioni, lontane dai compiti statutari della Difesa, e di come i fondi privati siano riusciti ad accaparrarsi uno spazio su una struttura pubblica (costata miliardi) per promuovere in maniera ipoteticamente più “accettabile” i propri affari armati. Questo il compito della pagina “Controlliamo il Tour Cavour: portaerei o fiera d’armi?”.

 

 

 

 

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Adesioni alla Lettera da parte di Reti e coordinamenti

 

AOI – Associazione delle Organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale

Campagna Sbilanciamoci

COCIS – Coordinamento delle Organizzazioni non governative per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo

Link 2007

Piattaforma ONG italiane Mediterraneo e Medio Oriente

Rete Italiana per il Disarmo

 

 

Adesioni alla Lettera da parte di organizzazioni singole

 

ACCRI – Associazione di cooperazione cristiana internazionale

ACLI

ACS – Associazione di cooperazione e solidarietà

Agenzia per la Pace Sondrio

AIBI – Amici dei Bambini

ALM – Associazione laicale missionaria

Amnesty International

ANLADI – Annulliamo la distanza

Archivio Disarmo

ARCI

ARCI Servizio Civile

ARCS Culture Solidali-ARCI

ASES – Associazione solidarietà e sviluppo

Associazione Obiettori Nonviolenti

Associazione Papa Giovanni XXIII

Associazione per la Pace

Assopace Palestina

ATTAC

AUCI – Associazione universitaria per la cooperazione internazionale

Beati i costruttori di Pace

Campagna Italiana contro le Mine

Campagna OSM-DPN

CCM – Comitato collaborazione medica

CEFA – Comitato europeo per la formazione e l’agricoltura

Centro Studi Difesa Civile

CESVI

CGIL – Confederazione Generale Italiana del Lavoro

Chiama l’Africa

CICSENE – Cooperazione e sviluppo locale

CIES  – Centro informazione educazione allo sviluppo

CIFA ONG For Children

CIPSI

CISP

CISS – Cooperazione internazionale Sud Sud

CISV – Comunità impegno servizio volontariato

CMSR – Centro mondialità sviluppo reciproco

CO.MI.VI.S – Comunità missionaria di Villaregia per lo sviluppo

COASIC – Coordinamento delle ONG e delle Associazioni di Solidarietà Internazionale della Campania

COE – Centro orientamento educativo

COI – Cooperazione odontoiatrica internazionale

COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII CONDIVISIONE FRA I POPOLI

Conferenza degli Istituti Missionari in Italia

CONGASS – Coordinamento ONG e Associazioni di Solidarietà Siciliane

CONGER – Coordinamento ONG dell’Emilia Romagna

COOP LAZIO – Coordinamento delle ONG del Lazio

COOPI

Coordinamento Comasco per la Pace

Coordinamento ONG e Associazioni di Cooperazione Internazionale della Toscana

COP – Consorzio delle ONG piemontesi

COSPE – Cooperazione per lo sviluppo paesi emergenti

COSV

CPS – Comunità promozione e sviluppo

CRIC – Centro regionale di intervento per la cooperazione

CTM – Altromercato

CVCS – Centro volontari cooperazione allo sviluppo

CVM – Comunità volontari per il mondo

DISVI – Disarmo e sviluppo

DOKITA onlus

Emergency

ENGIM – Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo

FAIR WATCH

FIM-Cisl

FIOM-Cgil

FOCSIV – Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario

Fondazione Culturale Responsabilità Etica

Fondazione De Carneri

Fondazione Tovini

FORUMSAD – Forum permanente per il sostegno a distanza

Gruppo Abele

GUS – Gruppo umana solidarietà

GVC Italia Onlus

IBO ITALIA

ICS

ICU – Istituto per la Cooperazione Universitaria Onlus

INTERSOS

IPSIA-ACLI

ISCOS-CISL

LEGAMBIENTE

Lettera 22

Libera

Liberacittadinanza

LVIA – Associazione internazionale volontari laici

Mani Tese

Medici con l’Africa CUAMM

MLFM – Movimento per la lotta contro la fame nel mondo

MMI – Medicus Mundi

Movimento Internazionale della Riconciliazione

Movimento Nonviolento

MSP – Movimento sviluppo e pace

NEA – Napoli Europa Africa

NEXUS EMILIA ROMAGNA

OPAL

OSCAR Ires Toscana

Osservatorio Iraq

OSVIC – Organismo Sardo di Volontariato Internazionale Cristiano

OXFAM

Pax Christi

PEACE GAMES UISP

PeaceLink

PRO.DO.C.S. – Progetto domani cultura e solidarietà

PROGETTO SUD-UIL

PROSVIL – Progetto sviluppo

Rete Radiè Resch

RICERCA E COOPERAZIONE

RTM – Reggio Terzo Mondo

SCAIP – Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino

TERRA NUOVA

Terres des Hommes

Traduttori per la Pace

Un ponte per…

VISBA – Volontari Internazionali Scuola Beato Angelico

Voglio Vivere Onlus