Insediamenti israeliani (foto Asia news)

Gli accademici europei esprimono il loro sdegno per le pressioni di Israele e Stati Uniti sull’Unione Europea.

Più di 500 accademici, inclusi ricercatori di oltre 13 stati membri dell’Unione Europea, hanno oggi scritto all’Alto Rappresentante della Politica Estera dell’Unione Europea, incoraggiando l’UE a non annacquare le sue nuove linee guida che proibiscono il finanziamento europeo a progetti ed enti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati, inclusa Gerusalemme Est.

La “Lettera dei ricercatori universitari all’Unione Europea riguardante la partecipazione delle colonie israeliane ai programmi di ricerca europei” è stata predisposta dal Comitato Britannico per le Università in Palestina (BRICUP) e la sua controparte francese Associazione delle Università per il Rispetto del Diritto Internazionale in Palestina (AURDIP).

L’Unione Europea ha recentemente annunciato nuove linee guida che dovrebbero impedire alle università, ai progetti e alle compagnie israeliane che hanno base nelle colonie di ricevere i finanziamenti europei. Questo significativo cambio di politica è il risultato di campagne popolari dal basso in Europa, inclusa una lettera all’Alto Rappresentante della Politica Estera dell’Unione Europea Catherine Ashton, firmata da oltre 250 accademici di tutta Europa lo scorso anno.

L’obiettivo delle linee guida è assicurarsi che le stesse istituzioni dell’Unione Europea rispettino l’obbligo di non riconoscere la sovranità dello stato di Israele sui Territori Palestinesi occupati militarmente dal 1967; territori che includono la Cisgiordania, Gerusalemme Est, la Striscia di Gaza e le Alture del Golan.

Michael Deas, Coordinatore Europeo per Comitato Nazionale Palestinese del Boicottaggio (BNC), ha spiegato che:

“Queste linee guida mostrano come la pressione di massa della società civile stia spingendo l’Unione Europea a riconoscere le proprie responsabilità legali nel non approvare i regimi di occupazione, colonizzazione e apartheid israeliani contro la popolazione palestinese, e a porre fine a quegli aspetti che la vedono profondamente complice nel mantenimento di questo sistema illegale e criminale.”

Le nuove linee guida sono state ben accolte da studenti e professori universitari coscienziosi in Palestina e in Europa che hanno a lungo portato avanti campagne contro i progetti di collaborazione finanziati dall’UE con le compagnie che operavano nelle illegali colonie israeliane, come ad esempio l’azienda cosmetica Ahava.

Ahava Dead Sea Laboratories Ltd, il cui impianto di produzione è sito nella colonia illegale di Mitzpe Shalem nella Cisgiordania occupata militarmente, ha partecipato a 5 progetti facenti parte dell’attuale Settimo Programma Quadro (7° PQ), di cui ne è perfino coordinatrice di due. Questi progetti hanno un valore totale di €36,033,269, di cui €25,245,718 erogato dall’Unione Europea.

Ora, le organizzazioni in solidarietà con la Palestina temono che Israele e Stati Uniti stiano mettendo pressione all’Unione Europea affinché questa ritiri le nuove linee guida, o le “annacqui” fino al punto in cui perdano di significato, di fronte alle negoziazioni per la partecipazioni di Israele ad Horizon 2020, il prossimo programma di ricerco e sviluppo finanziato dall’UE.

John Kerry ha lanciato un appello affinché le linee guida siano revocate e funzionari statunitensi hanno dichiarato che ci sarebbe una certa apertura riguardo a ciò tra i loro colleghi europei. L’intensa tornata di colloqui tra Europa ed Israele per la sua partecipazione ad Horizon 2020 è iniziata Giovedì 12 Settembre.

La lettera è indirizzata alla Baronessa Ashton nelle sue funzioni di Alto Rappresentante dell’Unione Europea per Politica Estera e Politiche di Sicurezza. “Come ricercatori universitari, molti dei quali beneficiari di finanziamenti europei, chiediamo all’Unione Europea la piena applicazioni delle sue nuove linee guida, per assicurarsi che progetti, compagnie ed istituzioni locati negli illegali insediamenti israeliani non possano accedere ai finanziamenti per la ricerca europei.”

Il professore Jonathan Rosenhead, presidente del BRICUP, ha dichiarato che: “Appena abbiamo pensato che finalmente l’Europa potesse essere all’altezza delle sue responsabilità in materia di diritti umani internazionali, sembra che si stia indebolendo fino ad inginocchiarsi un’altra volta. Come possono anche solo pensare di finanziare le attività israeliane al di là della Linea Verde, nelle colonie illegali? Un’unità di misura dello sdegno che questo ha provocato lo si può vedere negli oltre 500 accademici che hanno sottoscritto questa lettera in meno di due giorni.”

Ivar Ekelund dell AURDIP ha dichiarato: “Alla fine l’Unione Europea ha deciso di attenersi ai propri principi. È ovvio che i contribuenti europei non dovrebbero sostenere, attraverso le proprie tasse, attività in territori che sono illegalmente occupati e colonizzati. È straordinario che ci voglia una direttiva per dichiarare l’ovvio, e ancor più straordinario è il fatto che l’Unione Europea sia pronta a soccombere alla pressione e a far subito un passo indietro. Come può l’Unione Europea dare lezioni di diritto internazionale agli altri se chiude un occhio sulle continue violazioni che avvengono sull’uscio di casa sua? Come ricercatori, facciamo parte di una comunità internazionale, e sappiamo bene che una comunità di questo genere può essere sostenuta solamente dall’onestà e dallo stato di diritto.”

Contatti:

BRICUP: bricup@bricup.org.uk
http://www.bricup.org.uk/

AURDIP
http://www.aurdip.fr/

BDS Italia
http://bdsitalia.org
bdsitalia@gmail.com

Note

1. Il testo integrale della lettera a Catherine Ashton, insieme all’elenco completo dei firmatari:
http://www.aurdip.fr/EU-BRICUP-AURDIP-letter-to-Catherine-Ashton.pdf

Traduzione in italiano: http://bdsitalia.org/index.php/comunicati-sul-bds/849-lettera-ashton-lineeguida

2. Il testo attuale delle linee guida dell’Unione europea:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2013:205:0009:0011:EN:PDF

3. L ‘analisi del BNC su ciò che le linee guida vietano (e no):
http://www.bdsmovement.net/2013/eu-guidelines-press-release-11211

4. I progetti nell’ambito del 7PQ con il coinvolgimento dell’Ahava (dati dal database CORDIS);

SUPERFLEX (coordinatore: AHAVA DEAD SEA LABORATORIES LTD)
Costo totale: EUR 9.386.165
Contributo UE: 6.200.000 EUR

SKIN TREAT (coordinatore: AHAVA DEAD SEA LABORATORIES LTD)
Costo totale: EUR 5.446.376
Contributo UE: EUR 3.950.035

SMART-NANO
Costo totale: EUR 4.458.267
Contributo UE: EUR 3.495.300

NANOTHER
Costo totale: 11.556.307 EUR
Contributo UE: EUR 8.408.483

NANORETOX
Costo totale: 5.186.154 EUR
Contributo UE: EUR 3.191.900

Fonte: BDS Italia