E’ iniziata a Ginevra la “Conferenza Internazionale sulla Siria: per una Siria democratica e uno stato civile”. La conferenza è organizzata dallo Scandinavian Institute for Human Rigths in collaborazione con l’Horan Citizenship Forum e la Commissione Araba per i Diritti Umani.

Alla conferenza partecipano partiti, movimenti e personalità della società civile siriana insieme a rappresentanti della società civile e di numerosi movimenti internazionali.

La conferenza è stata aperta da Haytham Manna a nome degli organizzatori che ha ricordato la tragica situazione attuale in Siria e le difficoltà a organizzare questa stessa conferenza che è stata biccottata da varie parti impedendo a molte persone di parteciparvi ed organizzando, da parte del governo francese, una conferenza parallela in questi stessi giorni.

La mattinata è proseguita con un saluto da parte del Presidente tunisino Moncef Marzouki letto da un suo rappresentante che ha ricordato il successo della rivoluzione in Tunisia e sottolineando l’urgenza di una road map per uscire dall’attuale tragica situazione.

Un momento importante della mattinata è stato l’intervento del famoso poeta siriano Adonis.

Adonis ha iniziato ricordando la necessità della coerenza tra i fini ed i mezzi per realizzarli: nessun nobile fine può essere ralizzato per mezzo della violenza. Se si analizza la storia della Siria si può notare una progressiva tendenza alla distruzione di molti degli elementi che rendono la Siria un paese unico per i suoi contributi all’Umanità: la multiculturalità, l’alfabeto, la convivenza tra popoli e religioni diverse. Secondo Adonis il progetto attuale di cambiamento della Siria deve includere l’uguagliana di tutti i siriani e il rispetto di tutti i diritti umani e in particolare di quelli delle donne.

La mattinata è continuata con una prima tavola rotonda “la grande sfida del processo democratico” dove è stato possibile ascoltarre i punti di vista degli islamici moderati, dei partiti di sinistra ed anche con alcuni interventi da Damasco e dal Libano di persone a cui è stato impedito di partecipare direttamente.

Numerosi sono stati gli interventi che hanno sottolineato l’esigenza di fermare l’attuale situazione e che il bagno di sangue che si sta vivenendo in Siria richiede a tutti lo sforzo per una rapida soluzione che comprenda, come prima cosa, un cessate il fuoco tra le parti in conflitto..