Il concetto era stato espresso per primo da Daniel Defoe, in Satana: storia politica del diavolo, nel 1726: “Alle cose certe come la morte e le tasse si può credere con maggior fermezza“. La versione attuale viene attribuita a Franklin, nel 1789: “A questo mondo, nulla può essere considerato certo, a parte la morte e le tasse”. [ In realtà, sembra che la citazione sia un tormentone già popolare ai tempi del filosofo al quale, probabilmente, sarà capitato di farlo suo. Secondo una fonte, la frase sarebbe di Christopher Bullock e daterebbe dal 1716 (quando Franklin aveva 10 anni) N.d.T.].

La morte è certa?

Lo è solo la trasformazione fisica del corpo: dallo stato vivente che respira a quello di inerte che va ad aggiungersi alla grande pozza molecolare riciclabile. Ciò che succede al resto della persona è stato oggetto di molti più dibattiti, congetture ed esperimenti di qualsiasi altro tema al mondo. E, in parallelo con un senso della vita sociale e personale in decomposizione a causa di un darwinismo sociale disumanizzante, una nuova spiritualità sta emergendo, a portare le nostre esperienze piuttosto che (ma non al posto di) le nostre fedi/non-fedi verso un nuovo momento rivoluzionario.

Sono certe le tasse?

Questo dipende da quali sono le persone a cui ci riferiamo. Un recente studio condotto nel Regno Unito ha messo in luce la maniera scandalosa in cui imprese e singoli individui tra i più ricchi evitano legalmente di pagare le tasse, pur producendo profitti stratosferici.

Per esempio: Starbucks (celebre catena di caffetterie) negli ultimi tre anni non ha pagato tasse sui profitti realizzati nel Regno Unito, grazie a tattiche legali di elusione fiscale, mentre dal 1998 a tre anni fa, a fronte di un giro di vendite di tre miliardi ha versato soltanto 8,6 milioni di sterline, che rappresentano una frazione ridicola del totale che ci si potrebbe ragionevolmente aspettare. I rendiconti presentati alla Companies House (registro delle imprese), non dichiarano alcun profitto, ma l’impresa dice di essere soddisfatta dei profitti ottenuti nel Regno Unito.

Amazon UK, il maggior venditore al dettaglio online in Gran bretagna, ha generato l’anno scorso vendite per oltre 3,3 miliardi di sterline, ma non ha versato una sola sterline di imposte sulle società.

Vodaphone: miliardi di vendite, ma nessuna imposta sulle società pagata.

Secondo il gruppo di protesta britannico UK Uncut: “Grandi imprese e ricchi individui la fanno franca evitando 95 miliardi di sterline di tasse ogni anno. Ci dicono che non c’è alternativa ai drastici tagli nei servizi pubblici, ma recuperare i soldi stornati dai super-ricchi renderebbe inutile la maggior parte dei tagli di bilancio del governo.” (UK Uncut)

Secondo la (tristemente) nota frase di Leona Hemsley, “Solo il popolino paga le tasse”. Quello stesso che subisce i peggiori effetti della “austerità”, ennesima strategia per l’accumulazione. E’ scritto lì, nero su bianco, senza nemmeno un simulacro di equità o di compassione,

Non ricorderemo qui di nuovo il ruolo dei paradisi fiscali e le altre falle del sistema che hanno visto la maggior parte dei soldi elargiti per il salvataggio delle banche sparire nelle tasche nascoste di privati.

I nuovi dibattiti di Putney

Nel 1647, era avvenuto qualcosa di speciale in Inghilterra. Ma ci si ricorda della prima rivoluzione inglese principalmente per il regicidio di Charles I e per il breve momento in cui l’Inghilterra era diventata in qualche modo una repubblica, salvo rendersi conto che non era una buona soluzione e decidere di restaurare la monarchia.

Nel bel mezzo di questi sconvolgimenti, nella città di Putney, un gruppo di soldati della New Model Army di Cromwell, (comprendente i Levellers), intavolarono una serie di discussioni per l’elaborazione di una nuova costituzione per l’Inghilterra, oltre che su democrazia all’interno dell’esercito, accesso alla terra e diritto di voto per tutti (limitatamente agli uomini, naturalmente). Alcuni “diritti naturali” furono dichiarati inviolabili per tutti gli inglesi: libertà di coscienza, libertà dal reclutamento obbligatorio, uguaglianza davanti alla legge. Anche se i leader di questo particolarmente precoce gruppo democratico furono sconfitti, e alcuni uccisi, dalla fazione dei Grandees di Cromwell, le proposte riunite nell’ Agreement of the People (Patto del popolo) ha ispirato innumerevoli movimenti egualitari e democratici. É bene sottolineare che i veri vincitori furono allora i Grandees e i ricchi all’interno del Parlamento, che da quel momento in poi hanno mantenuto la loro supremazia attraverso la forza del denaro.

Come in molti momenti rivoluzionari, la messa in discussione delle gerarchie non si è fermata alle strutture economiche e politiche. In seguito a quelle che erano, in pratica,  guerre di religione cattoliche e protestanti condotte dalle autorità del regno, sorgeva una nuova spiritualità. I dibattiti di Putney proponevano anche una visione diversa della religione, basata su libertà di coscienza e di culto. Ne derivarono i Quaccheri, dedicati al pacifismo, che eliminavano completamento le gerarchie religiose.

In occasione del 365esimo anniversario dei primi dibattiti di Putney, Occupy London  organizza una serie di avvenimenti ispirati a quelle stesse istanze di giustizia sociale, diritti civili e accesso equo alla terra, a suo tempo portate avanti dai Levellers e dai Diggers (livellatori e zappatori).

Se la Prima Rivoluzione inglese iniziò quando il re, che aveva precedentemente sciolto il Parlamento, lo riconvocò per battere cassa per la guerra, uno dei temi dell’attuale “revival” è : “quando la guerra è illegale (1), pagare le tasse è un crimine”, proposta da Taxpayers Unite (e forse allora dovremmo essere riconoscenti a quelle imprese che, non pagando le tasse, contribuiscono a non arricchire il forziere di guerra;-).)

Mondo senza guerra e senza Violenza si impegna a promuovere la sensibilizzazione sui sistemi legali per dirottare i soldi delle tasse, basandosi sul diritto internazionale.

Il programma dei nuovi dibattiti di Putney comprendono:

  • La creazione di un Movimento per la comprensione del bene comune
  • Economia e democrazia. Ineguaglianza: il nemico tra di noi? La Gran Bretagna paradiso fiscale; predatore e vittima allo stesso tempo. Equità nel reddito – un approccio cooperativo
  • La rivoluzone inglese, i dibattiti di Putney e l’elaborazione della costituzione britannica. Come dovrebbe essere una vera democrazia?
  • Una banca socialmente utile
  • Guerre, tasse e legislazione
  • Terra e democrazia
  • Diritti umani, democrazia e diritto: chi trae beneficio dal sistema giuridico?
  • Capitalismo uguale crisi (Un altro mondo è possibile)
  • Crisi degli alloggi
  • Il coraggio di pagare: tasse, onestà e affari
  • Una nuova economia
  • Cibo e democrazia, energia e democrazia
  • Legge, ambiente e democrazia
  • Rivendicare i terreni demaniali: misure pratiche e azioni galvanizzanti
  • Un nuovo Patto del Popolo per il 2012

 

(1) Qui di seguito, una lista delle leggi e degli accordi internazionali che rendono la maggior parte delle guerre di aggressione illegali

1928 : Patto Kellogg-Briand

1945 : Carta delle Nazioni Unite

1946 : Sentenza del tribunale militare internazionale di Norimberga

1947 : Principi di Norimberga formulati in base alla risoluzione 177 dell’assemblea generale dell’ONU

1948 : Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio

1970 : Risoluzione 2625 dell’Assemblea generale

1998 : Statuto di Roma della corte penale internazionale, entrato in vigore nel 2002

Tradotto dall’inglese da Giuseppina Vecchia