Alle istituzioni finanziarie mondiali, abbiamo una sola cosa da dire: Non vi dobbiamo NIENTE!

Ai nostri amici, famiglie, comunità, all’umanità e all’ambiente che rendono possibile la nostra vita: Vi dobbiamo tutto.

Agli abitanti del mondo, diciamo: unitevi alla resistenza, non avete da perdere niente altro che i debiti.

Il 13 ottobre, mobilitazzione contro il debito in molte città in tutto il mondo: Barcellona, Madrid, Città del Messico, Parigi, New York…

La risposta dello Stato alla crisi economica e finanziaria è ovunque la stessa: tagli di bilancio e misure di austerità con il pretesto di ridurre il deficit e di rimborsare un debito pubblico che è conseguenza diretta di decenni di politiche neoliberali.

I governi al servizio della finanza utilizzano questo pretesto per diminuire ulteriormente le spese sociali, abbassare salari e pensioni, privatizzare beni e servizi pubblici, demolire le conquiste sociali e deregolamentare il diritto del lavoro, e per aumentare le tasse per la maggioranza mentre regali fiscali e sociali sono generalizzati per le grandi imprese e per i più ricchi.

Questa politica che mira ad assoggettare il mondo intero al debito pubblico e privato rappresenta un attacco calcolato contro la possibilità stessa di democrazia. Un’aggressione contro i nostri focolari, le nostre famiglie, contro i nostri servizi pubblici e le conquiste sociali, le comunità e i fragili equilibri ecologici del pianeta: tutto questo distrutto da una corsa senza fine alla produttività per rimborsare i creditori, che non devono far altro che accaparrarsi la ricchezza da noi prodotta su loro comando.

Di fronte a queste offensive coordinate dirette alla distruzione delle conquiste sociali, la resistenza si sta organizzando in tutto il mondo, si proclamano scioperi generali, i movimenti degli indignati moltiplicano le iniziative.

In Islanda, i cittadini hanno rifiutato di rimborsare il debito “Icesave” a Regno Unito e ai Paesi Bassi. In Spagna e in Portogllo, dal 15 settembre grandi manifestazioni contro il debito hanno richiamato oltre un milione di persone, mentre un ampio movimento si va sviluppando intorno al presidio che circonda il Parlamento di Madrid per chiedere una costituente.

Noi, partecipanti al movimento Occupy/Democrazia Reale/15M, lanciamo un appello alla resistenza e al rifiuto di questo debito pubblico e privato. La resistenza al debito prevede: la lotta per l’educazione gratuita, un sistema sanitario gratuito, la difesa delle abitazioni contro gli sfratti, la rivendicazione per salari più alti, l’aiuto reciproco.

In Europa come in Egitto e in Tunisia, le iniziative per il controllo dei cittadini sul debito pubblico dimostrano quanto questo debito sia illegittimo, odioso e insostenibile, e deve di conseguenza essere annullato. Bimborsare i creditori vuol dire rubare ciò che appartiene legittimamente ai cittadini. I pagamenti continueranno a essere la causa della chiusura di ospedali e università, della diminuzione dei salari, e così via. E il debito nutre il debito.

Non dobbiamo niente, quindi non pagheremo! Non siamo in grado di pagare, non pagheremo. Non siamo merce.

Poiché una legge iniqua permette tutto ciò, riscriviamola.

 

Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia