Questa mattina una delegazione di Amnesty International Italia, guidata da Giusy D’Alconzo, direttrice dell’Ufficio campagne e ricerca dell’associazione, ha consegnato al prof. Saverio Ruperto, sottosegretario al ministero dell’Interno con delega all’immigrazione e all’asilo, 28.474 firme raccolte dall’organizzazione per i diritti umani per chiedere all’Italia di accantonare l’accordo sottoscritto ad aprile con la Libia in materia di controllo dell’immigrazione.

L’appello e’ stato lanciato a giugno nell’ambito della campagna europea ‘When you don’t exist’ di Amnesty International, che chiede agli stati europei di mettere i diritti umani al centro delle politiche sull’immigrazione e che e’ stata promossa a luglio da attiviste e attivisti di oltre 20 paesi che hanno preso parte al campeggio sui diritti umani organizzato dall’associazione a Lampedusa.

L’accordo del 3 aprile ha significato la ripresa della cooperazione bilaterale dell’Italia con la Libia su un tema fondamentale di diritti umani, nonostante fossero, e siano tuttora in corso, violazioni dei diritti umani nei confronti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati in Libia e nonostante la perdurante assenza di disposizioni per il riconoscimento dello status di rifugiato nel paese nordafricano.

‘Questo accordo pone migranti, rifugiati e richiedenti asilo a rischio di gravi violazioni dei diritti umani. Tante persone, in Italia e in altri paesi europei, chiedono al nostro paese di giocare un ruolo determinante nella difesa dei diritti umani in Libia. Al contrario, rischiamo di giocarlo nella loro violazione’ – ha dichiarato D’Alconzo.

Nel corso dell’incontro, la delegazione di Amnesty International Italia ha rinnovato le richieste al governo italiano:
– mettere da parte ogni accordo vigente con la Libia in tema di controllo dell’immigrazione;
– rendere pubblici tutti gli accordi sul controllo dell’immigrazione negoziati con la Libia o con qualsiasi altro paese;
– rendere noti i dettagli dei progetti di cooperazione con la Libia passati e presenti, compresi quelli finanziati dall’Unione europea, nonche’ le informazioni sulla fornitura ufficiale di risorse, personale e attrezzature;
– impegnarsi a stipulare ulteriori accordi sul controllo dell’immigrazione con la Libia solo dopo che la Libia dimostri di rispettare e proteggere i diritti umani di rifugiati, richiedenti asilo e migranti e che metta in atto un adeguato sistema di esame e riconoscimento delle domande di protezione internazionale.

Ieri sera, decine di video-appelli rivolti al ministero dell’Interno sono stati proiettati su alcuni monumenti di Roma.