Dopo una assemblea partecipata ed intensa, durata un’intera giornata, con oltre cinquanta interventi che hanno espresso l’eterogeneità di un percorso vissuto da realtà di movimento e dell’associazionismo, operatori sociali, giuristi, migranti, studenti del Liceo Majorana di Lampedusa, è stata approvata la Carta di Lampedusa.
Il dibattito ha affrontato capitolo per capitolo i principi che la Carta vuole sancire, dopo una stesura a tante mani che si è articolata in questi mesi tramite confronti via web e conferenze online, costruendo un percorso di definizione dei principi aperto e partecipato, specchio della volontà di sperimentare un processo di costituzione del diritto dal basso.
Un’attenzione particolare all’uso del linguaggio, che tenta di non riprodurre le terminologie delle norme e dei codici, ma che propone un immaginario che pone l’essere umano al centro con la sua libertà di muoversi e abitare nel mondo.
Un linguaggio nuovo che parla di libertà di movimento, di libertà di scelta, di libertà di restare, di libertà personale, di libertà di resistenza.
La Carta si apre con un preambolo, che esplicita sinteticamente la struttura della Carta. Seguono poi la prima parte -definita durante il meeting un’utopia realizzabile- che enuncia i principi base della costruzione del mondo di tutti quelli che l’hanno realizzata, e di una seconda parte che affronta le politiche in tema di immigrazione, con le proposte di abrogazione, la smilitarizzazione dei confini, la chiusura di tutti i centri di detenzione amministrativa, la costruzione di nuovi percorsi.

Ora la sfida sarà quella di coinvolgere all’interno di questo patto più realtà possibili in Europa e farsi portatori dei principi contenuti nella Carta.
Oggi partiamo da Lampedusa per costruire in tante e tanti nuove lotte e battaglie contro i confini europei.

Il testo integrale della Carta è disponibile all’indirizzo:

http://www.meltingpot.org/La-Carta-di-Lampedusa-18912.html#.UvKW-_swDIw

ove è possibile anche sottoscriverla

Fonte: http://www.meltingpot.org