Il consigliere comunale di Kosovska Mitrovica (Mitrovica del Nord) e consigliere dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea), Dimitrije Janićijević, è stato ucciso stanotte davanti alla sua casa, nel nord di Mitrovica, da colpi di arma da fuoco automatica. Arrivato in ospedale quaranta minuti dopo, i medici hanno cercato di rianimarlo per più di mezz’ora ma senza successo, il consigliere era già morto prima di arrivare in ospedale. I mandanti e le ragioni dell’omicidio restano ignoti.

Janićijević si era candidato a sindaco nel comune di Mitrovica del Nord durante le ultime elezioni amministrative, a novembre del 2013, nella lista del Partito Liberale Indipendente (SLS). Secondo Blic Online, la polizia dovrebbe dichiarare oggi maggiori dettagli sull’omicidio. Janićijević (35 anni), era padre di tre figli e in attesa del quarto.

Il rappresentante speciale dell’UE in Kosovo, Samuel Zbogar, ha condannato l’omicidio e ha chiesto che il caso venga risolto al più presto. “In una situazione così complessa come è quella del nord del Kosovo, in un momento in cui si stanno formando istituzioni legittime e democratiche, un tale omicidio deve essere condannato e l’intera faccenda risolta al più presto”, ha detto Zbogar esprimendo le sue condoglianze alla famiglia Janićijević. Zbogar ha chiesto un’indagine completa comunicando che userà “tutte le forze disponibili della polizia kosovara” perché ancora una volta lo Stato di diritto del Kosovo (priorità anche della missione EULEX dell’Unione Europea) è in pericolo. Per Zbogar, infatti, l’uso della violenza come tentativo per fermare i cambiamenti politici o per affrontare la complessa situazione sociale è del tutto inaccettabile e l’intera comunità di Kosovska Mitrovica, le forza dell’ordine e i rappresentanti nazionali devono lavorare insieme per alleggerire le tensioni e proteggere la dignità umana. Zbogar aveva conosciuto Janićijević in occasione del primo turno delle elezioni a Mitrovica e lo ricorda come un uomo che aveva una grande speranza nei confronti della situazione politica e della sicurezza del nord della città.

Anche le autorità di Pristina e il Presidente della Repubblica del Kosovo, Atifete Jahjaga, hanno condannato l’omicidio del consigliere comunale Janićijević e hanno chiesto che le autorità inquirenti facciano al più presto luce sul caso. “È un atto vile che mira a destabilizzare il Kosovo e a insidiare paura tra i cittadini”, ha dichiarato la Jahjaga.

Secondo le autorità kosovare, l’omicidio è stato un tentativo per fermare gli sforzi del Kosovo e un attacco alla pace della città di Kosovska Mitrovica e hanno chiesto che l’EULEX (European Union Rule of Law Mission in Kosovo), la missione dell’UE che intende aiutare le autorità del Kosovo a costruire uno Stato di diritto, aiuti nella risoluzione del caso al fine di trovare e punire i colpevoli. La portavoce dell’EULEX, Irina Gudeljevic, ha affermato che l’inchiesta sull’omicidio di Janicijevic è stata presa in carica da un gruppo operativo dell’EULEX a Mitrovica, che sta investendo il massimo sforzo per risolvere il caso.

Altra dura condanna all’omicidio di Janicijevic arriva dal Capo della Missione OSCE, Claude Schlumberger. “Sono scioccato dalla notizia dell’omicidio del signor Janićijević e deploro questo atto”, ha dichiarato Schlumberger, aggiungendo che “altre figure politiche nel Kosovo settentrionale sono state oggetto di numerosi attacchi e aggressioni nella corsa alle elezioni, ma nessuno ha subito conseguenze così gravi. È assolutamente inaccettabile che in questo particolare momento i funzionari eletti vengano presi di mira in questo modo”.

Le autorità provvisorie di Kosovska Mitrovica, che saranno in carica fino a quando non si sarà formato il nuovo governo locale, hanno chiesto una reazione urgente da parte delle autorità internazionali.

Dopo la guerra del 1998-1999 e i bombardamenti della NATO nel 1999, Mitrovica è stata divisa geograficamente in due parti: la parte settentrionale, Kosovska Mitrovica, dove la maggioranza della popolazione è serba, e la parte meridionale, Sremska Mitrovica, che è parte integrante del quadro amministrativo e istituzionale del Kosovo, dove la maggioranza della popolazione è di etnia albanese.

Le tensioni all’interno del territorio bosniaco di Kosovska Mitrovica si sono intensificate dopo la rinuncia, questa settimana, del sindaco, Krstimir Pantic, che ha voluto protestare per la presenza di simboli statali kosovari alla cerimonia di giuramento nei giorni scorsi. Nella parte serba di Mitrovica verranno ora ripetute le elezioni municipali.