Anche il papa non sa che fare contro le nuove corse armate ri-sorte nella Russia neo-zarista che vuole tutto il fronte orientale e la vita entra in una spirale violenta asset-tata e giocata dagli Stati Uniti e da quelli che suonano trombe d’aria neo-fasciste.

Anche il papa non sa che fare e pensa di viaggiare nei paesi lontani, con la gente che invecchia nelle frontiere e nelle terre pre-murate dai coloni che non vogliono futuri amici, nel bel mezzo dei cedri libanesi dove sbocciano petali di pace fuori tempo.

Anche il papa non sa che fare e le macerie non escono da quella Striscia, terra promessa e non mantenuta, con le donne e gli uomini di buona volontà che rimangono attendati nel caldo estivo e intrappolati nel fango invernale e nelle false notizie montate a rotta di collo.

Anche il papa non sa che fare e nella tregua natalizia si affida al Signore che vede la chi-usura dei beni comuni e soffre la massa silenziosa che si adegua e ondeggia, come stornelli in volo, con l’idea fissa di lasciare il mondo sotto una corazzata di parole insensate.