Il popolo iraniano non dovrebbe mai essere costretto a scegliere tra la dittatura interna e l’intervento esterno. Il loro desiderio di libertà, dignità, giustizia e una vita umana non necessita di alcuna autorizzazione esterna, tantomeno da figure come Benjamin Netanyahu. È un’aspirazione storica e legittima, profondamente radicata nell’anima della nazione.

La realizzazione duratura di queste aspirazioni sarà possibile solo se si baserà sulla volontà collettiva, sulla partecipazione popolare e sui processi interni alla società iraniana. Qualsiasi soluzione imposta dall’esterno non solo non sarà sostenibile, ma rischia di intensificare le crisi e le sofferenze del popolo. Il cammino verso la libertà e la giustizia deve nascere dalle decisioni e dalle azioni del popolo iraniano stesso per poter finalmente fiorire.

Questa guerra non è la guerra del popolo iraniano; questa guerra è la guerra del regime islamico!
Il recente attacco israeliano che ha colpito l’Iran, eliminando oltre 20 comandanti e sei scienziati nucleari,(anche dall’interno del paese), ha messo in luce una profonda debolezza della Repubblica Islamica.
L’inefficacia dei suoi sistemi di difesa è un chiaro segnale che il regime non è preparato a un conflitto di questa portata, i cui costi ricadono interamente sulle spalle del popolo iraniano.

In Iran, un regime reazionario e misogino, dopo 47 anni di repressione, violenza e corruzione, ha perso ogni legittimità agli occhi della sua gente, tenendola di fatto in ostaggio. Ignorando la volontà popolare e il giudizio della maggioranza su questioni cruciali come la guerra e la pace, decisioni che potrebbero stravolgere il destino del paese per decenni, se non per generazioni, il regime agisce unicamente in base ai propri interessi di parte e a breve termine.

Ali Khamenei e il regime islamico perpetuano un ciclo di violenza e repressione. Mantenere il conflitto serve a giustificare la tirannia e a soffocare i movimenti popolari interni, fornendo un pretesto per una repressione ancora più dura.Nessun “Salvatore” Esterno!
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che Israele e gli Stati Uniti non sono i salvatori del popolo iraniano. Le loro azioni sono dettate esclusivamente dai propri interessi nazionali. Leader come Trump e Netanyahu mirano a sfruttare le risorse iraniane e a manipolare l’opinione pubblica per coprire problemi interni ( di far passare in secondo piano la questione palestinese) rafforzare la propria posizione.In questa situazione critica, è cruciale adottare una politica razionale per superare la crisi. Il destino della Repubblica Islamica spetta unicamente al popolo iraniano e ai suoi movimenti sociali.

È nostro dovere, e di tutte le forze che lottano per la libertà, la democrazia e la giustizia, opporci con ogni mezzo alle azioni antipopolari e profondamente reazionarie di entrambe le parti coinvolte in questo conflitto sanguinario.
Il passo migliore e meno costoso per sfuggire alla guerra e alla distruzione è proseguire il movimento “Donna, Vita, Libertà” e rovesciare il regime islamico guerrafondaio e reazionario.