Dopo nove mesi abbiamo rincontrato Francesco Foletti, presidente del Brescia-Nagasaki Kaki Tree Project for Europe. Eravamo desiderosi di conoscere come l’associazione si stava muovendo in questo momento così complicato.

Dopo i primi passi, l’associazione come si sta muovendo?

Come tutti i neonati… cresciamo un po’ in “altezza”, un po’ in “peso” e un po’ in “intelligenza”. In altezza inteso cercando di creare le basi per dare un riconoscimento istituzionale a questi progetti già svolti e a quelli che verranno. Riconoscimento istituzionale vuol dire che ricerchiamo collaborazioni dirette non solo con associazioni e scuole, ma con i comuni e gli enti che “contano” per poter dare anche alle istituzioni più alte il messaggio di questo albero di kaki. In peso allargando la platea di collaborazioni sugli eventi collaterali che hanno come gancio l’albero di kaki. Noi li chiamiamo “sussidi” perché sono proprio questo per l’albero piantato, nuova energia con tante sostanze nutritive che lo fanno diventare grande. In intelligenza trovando e scoprendo nuove esperienze di pace e nonviolenza per creare progetti condivisi e chissà tra qualche anno anche con la messa a dimora di nuovi alberi Hibakujumoku.

A Paderno c’è stato l’episodio di vandalismo contro la targa che ricordava la piantumazione cosa può spingere ad un atto così triste?

L’episodio di Paderno Franciacorta è la “fotografia” che serve una cultura della pace e della nonviolenza mai ferma. Continuare a curare i messaggi positivi nelle scuole senza dimenticare il passato è per noi lo stimolo ad un modo corretto di fare cultura buona. Chi ha imbrattato la targa forse nella sua vita non ha mai incontrato nessuno che gli ha spiegato cosa vi era scritto. Ecco cosa serve continuare  a parlare di cosa serve al mondo per crescere bene.

La primavera è appena iniziata. Il momento è ancora complesso, ma nello spirito che proprio il kako di nagasaki traasmette quali le iniziative che sperate di concretizzare nel prossimo futuro?

R- Per il prossimo futuro le priorità rimangono le stesse con alcune novità:

Abbiamo deciso di regalare al comune di Bergamo per la nascita del bosco della memoria un albero di kaki che ha già una sua storia. Oltre ad avere come DNA originale quello della madre di Nagasaki ha anche un altro messaggio: era stato dato per morto dopo essere stato piantumato nel 2019, ma “aspettando” con fiducia si è ripreso. Ecco perché vogliamo donarlo al bosco della memoria di Bergamo. Proprio li davanti all’ospedale Papa Giovanni XXIII nascerà questo Bosco che ricorderà tutte le persone morte per COVID a Bergamo. Le si ricorderà piantando una pianta per ognuno delle persone morte in quella città, ecco perché quello è il luogo esatto dove poter piantumare una pianta sopravvissuta perché queste persone possano rivivere nella natura. Oltre ad avere già molte domande come richieste di messa a dimora, vogliamo creare con loro dei progetti nati da un interscambio culturale e condiviso. Pensiamo che crearlo insieme dia più valenza a tutto. Siamo in dirittura d’arrivo per il progetto “vivi vibrazioni di vita”, che mette insieme la forza del kaki e la forza del gong. In 6 località bresciane inizierà una proposta di bagni di gong che danno vigore con le loro vibrazioni alle piante e alle persone che vi partecipano. Altre “sussidiazioni” si stanno piano piano completando per dare slancio al progetto “creativo” che è il Kaki tree Europe.

Info: www.kakitree-europe.eu