Moratti assessora alla sanità. Non possiamo dire di essere passati dalla padella alla brace solo perché è difficile pensare che qualcuno possa fare maggiori danni di quelli provocati da Gallera, ma la sostanza non cambia.

Non entro nel merito delle vicende legali e degli scandali passati che hanno coinvolto Letizia Moratti; mi limito a parlare di sanità.

L’urgenza è: finanziare la medicina territoriale, abbattere le liste d’attesa, istituire i distretti sanitari, far funzionare i servizi di medicina del lavoro, moltiplicare le USCA, fornire supporto ai medici di medicina generale, rilanciare i consultori, i CPS ecc. ecc., controllare e imporre regole precise alle RSA, rafforzare l’assistenza domiciliare pensando in futuro a strutture diverse dai cronicari attuali per ospitare le persone anziane malate. L’urgenza è: garantire tamponi e test sierologici gratuitamente inserendoli nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), assumere medici e infermieri, aumentare le strutture ospedaliere intermedie, aumentare i posti in medicina d’emergenza. Per sintetizzare l’urgenza è: ridurre pesantemente il ruolo del privato nella sanità, rafforzare il servizio sanitario nazionale.

Non serve un’operazione d’immagine, non serve una rappresentante al massimo livello dell’imprenditoria privata che per di più non ha alcuna esperienza in ambito sanitario. Forse Salvini, Berlusconi e la Meloni guadagneranno nell’immediato un po’ d’immagine, ma certamente per i cittadini lombardi la luce in fondo al tunnel non si vede.