Nel film e nel libro “La storia Infinita” Atreiu chiede a Gmork, il lupo mannaro, perché Fantàsia muore e Gmork gli rivela che Fantàsia muore perché gli umani smettono di sperare e di credere nei propri sogni, lasciando che il Nulla (la disperazione e il vuoto) prenda il sopravvento e dilaghi, dominando così più facilmente.
Spesso ci viene chiesto perché andare in piazza con volantini, manifesti, perché fermare le persone, perché sbattersi, se tanto non serve a nulla: appunto, non andare serve al NULLA! Allora ripenso ad Atreiu, alla risposta del lupo mannaro fredda e precisa e vedo intorno la speranza che progressivamente muore, i sogni che si frantumano, il Nulla che avanza e poi… nonostante tutto tanti piccoli Atreiu.
Questo Nulla lo possiamo riconoscere, toccare, respirare nel suo mefitico afflato: sono i venti di guerra, la corsa al riarmo, le guerre bugiarde, un sistema economico che schiaccia i più deboli, la progressiva cancellazione dei diritti umani e costituzionali, la libertà di parola censurata, la verità spogliata e derubata dalla menzogna, le morti innocenti. Tutto è così incombente che la Speranza si fa piccola e indietreggia, i sogni di un mondo di uguaglianza, fraternità e libertà svaniscono come bolle di sapone lasciando campo libero al Nulla che tutto ingoia. E in tutto ciò ci sono anche piccoli Atreiu che resistono, che tengono una fiamma accesa perché la tenebra non prevalga, e da questi piccoli fuochi sparsi qua e là possano presto altri piccoli Atreiu accendere le loro fiamme e dare luce a quel vuoto buio che comunque non prevarrà.
È certamente questo un riconoscimento alle tante piccole luci che pure brillano: quelle in Piazza Duomo a Milano che si ritrovano ogni sera per non dimenticare la Palestina, quelle che promuovono momenti di confronto e conoscenza per far brillare le verità nascoste, quelle che manifestano per rivendicare per tutti pace, giustizia e libertà, quelle che scrivono dando voce alle realtà diverse, quelle che diffondono, quelle che con grandi sforzi informano, quelle che denunciano, quelle che resistono e quelle che non cessano mai di provare a unire le forze.
Sabato 6 dicembre in piazza XXIV Maggio si sono date appuntamento persone di buona volontà provenienti in questa occasione da vari gruppi: CLN Resistenza, MLP, in coordinamento con altre città italiane federate sotto la sigla ITALI. L’appuntamento mensile del CLN Resistenza volto a sensibilizzare i passanti sulla pericolosità di un’informazione manipolata, di una censura ormai legalizzata da leggi europee come il Digital Service Act o leggi ignorate come il Media Freedom Act, si è unito in questa giornata alla manifestazione nazionale promossa dalla Federazione Nazionale Itali per dire no alle spese militari e all’arroganza di chi non ascolta il popolo italiano che chiede pace e che le risorse pubbliche vengano utilizzate per il benessere e la crescita dei cittadini. Censura e guerra sono una coppia perfetta: non ci può essere una senza l’altra! Ma l’ingrediente sempre necessario per ogni nefandezza è la censura e la propaganda!
Ai passanti è stato distribuito un volantino che riporta un grave atto di censura voluto dalla vicepresidente della Commissione Europea Pina Picerno ai danni dell’emittente televisiva Byoblu, colpevole di aver intervistato il giornalista russo Vladimir Soloviev.
È stato inoltre sottoposto un questionario anonimo con 5 domande a 53 passanti che hanno accettato l’intervista. Di questi 33 maschi e 20 femmine con età compresa fra i 15 e gli 88 anni.
Alla prima domanda, che chiedeva se preoccupasse l’affermazione del generale francese Fabien Mandon : “Dobbiamo abituarci a perdere i nostri figli in guerra”, abbiamo raccolto 33 Sì, 13 No e un Non so.
Alla seconda domanda sulla necessità di un disegno di legge per istituire una leva militare volontaria, come proposto del Ministro della Difesa Crosetto, 11 persone hanno risposto Sì e 42 No.
La terza domanda chiedeva se si fosse d’accordo sull’aumento della spesa militare: 51 persone hanno risposto No, una persona Sì, e una Non so.
La quarta chiedeva se si riteneva di essere correttamente informati da televisione e giornali mainstream: le risposte sono state 5 Sì e 48 No.
Infine la quinta domanda chiedeva se si fosse a conoscenza dei numerosi episodi di censura che colpiscono l’informazione, il mondo della cultura e i canali indipendenti: 44 persone hanno risposto Sì, 7 No, 2 Non so.
In conclusione: il dato significativo è che la stragrande maggioranza degli intervistati è preoccupata per i venti di guerra, non ritiene necessario alimentare la macchina bellica, mentre sul fronte dell’informazione mainstream non vi è fiducia e si rileva consapevolezza degli atti di censura.
Detto questo, cosa possiamo fare per arginare questo fiume che ci sta travolgendo nonostante tutto?
L’appello è urgente, il Nulla avanza: esiste consapevolezza, ma va ancora risvegliata la volontà di azione, la speranza che ce la possiamo fare, la capacità di sognare un mondo migliore.










