Sabato 17 ottobre i cittadini degli Stati Uniti da costa a costa sono scesi in piazza per la seconda edizione del “No Kings Day” durante la quale si sono svolte 2.700 manifestazioni. La prima si è tenuta il 14 giugno 2025 e secondo gli organizzatori ha portato nelle strade del Paese oltre cinque milioni di americani (undici secondo altre stime), proprio nel giorno della commemorazione nazionale dei 250 anni dell’esercito; data che, sempre a detta dei “maligni pacifisti”, era stata scelta dal governo in coincidenza con il compleanno del neo presidente per compiacerne il narcisismo. Il No Kings Day è stato il pacco regalo a sorpresa.
In verità dietro agli slogan “No Thrones, No Crown, No Kings” (no ai troni, no alle corone, no ai re) si trova una delle pagine più importanti della storia americana.
Alla fine di settembre mio marito ed io ci siamo regalati un weekend a Filadelfia con annesso tuffo storico nelle vicende che hanno portato alla nascita di questo immenso Paese. La città, che fu sede del primo Congresso e dove venne scritta la Costituzione (congegnata nel 1787 e ratificata nel 1788), oggi offre ottimi tour storici, a cui siamo stati felici di partecipare. I partecipanti vengono invitati a sedere negli scranni che furono occupati dai padri fondatori (a me è toccato il posto di Robert Rutherford della Virginia) mentre una giovane ben istruita racconta i fatti dell’epoca. Molta enfasi viene posta sulla figura di Benjamin Franklin, un po’ perché è stato un personaggio chiave del periodo, un po’ perché elesse Filadelfia come sua dimora. Di lui possiamo dire che fu un patriota e padre fondatore oltre che un fine diplomatico, uno scienziato, un inventore, un attivista, un giornalista, un pubblicista, un editore e un musicista (e probabilmente ho dimenticato qualcosa). Chiaramente siamo di fronte a un uomo d’intelligenza superiore, che, forse anche influenzato dall’epoca in cui visse, sposò gli ideali e la filosofia illuminista mettendo la ragione al centro e alla guida di scelte epocali, di cui, mi permetto di scrivere, beneficiamo ancora oggi.
La guida ha spiegato che è alle sue idee illuministe e al suo grande carisma che dobbiamo una Costituzione laica e senza re. Alcuni dei patrioti infatti pensavano che la forma migliore fosse una copia della monarchia; non ne conoscevano altre e ai loro occhi appariva come la struttura più stabile. Si era ipotizzato un presidente eletto a vita. Fu Benjamin Franklin a smontare le loro idee e a convincerli che la scelta di ripetere una forma di potere che si era dimostrata stupidamente autoritaria non si addiceva agli uomini del nuovo mondo (che proprio nuovo non era) e che loro dovevano architettare qualcosa di meglio del re! Da questi presupposti nacque la prima Costituzione degli Stati Uniti. Nei secoli il testo ha subito diverse modifiche, che non ne hanno intaccato l’originario spirito rivoluzionario e antimonarchico.
Il movimento NoKings con la sua pacifica esuberanza ricorda al presidente quali sono le sue origini e che se per caso si fosse montato la testa dopo il ricevimento al Castello di Winsor è meglio che torni in fretta con i piedi per terra, si dia una calmata e ascolti il popolo, il quale non vuole che la Guardia Nazionale invada le strade, i parchi e i quartieri delle città, così come mal sopporta che i propri vicini vengano braccati da nerboruti personaggi mascherati (gli agenti dell’ICE, Immigration and Customs Enforcement) e per niente al mondo è disposto a limitare la propria libertà di parola, per la cui difesa è disposto a tutto. Dunque non basteranno le minacce e le rappresaglie sui posti di lavoro e dentro le università per farlo desistere dal difendere la democrazia, la libertà e i diritti civili.










