Le vie cittadine sono elementi urbanistici che si raccontano a residenti e turisti attraverso i nomi che sono stati loro assegnati. Facendo un viaggio nella odonomastica cittadina, e noi ci riferiremo nello specifico a Biella, si capiscono tante cose.

Le scelte nei nomi delle vie, corsi, vicoli, viali, piazze, ci dicono tante cose sull’identità di una città. Ci dicono ad esempio che la cultura patriarcale si è esplicitata anche in questo ambito. Ad esempio non arrivano in genere al 20% le vie intitolate a personaggi femminili. E qualche decennio fa andava ancora peggio. Per parlare di Biella che quadro abbiamo davanti?

Ci sono vie dedicate a periodi o eventi storici come è il caso di Corso Risorgimento o Piazza Martiri. Molte strade sono  intitolate a città o paesi del circondario, così troviamo ad esempio Via Roma, Via Milano e Via Torino. Ma anche, concentrate per lo più nel quartiere Villaggio Lamarmora le vie dedicate a Comuni biellesi, tra di esse via Magnano, via Camandona, Via Cerrione, Via Salussola, ecc. E’ prassi comune del resto concentrare in una stessa zona nomi attinenti alla stessa categoria: fiori, fiumi, monti, paesi, musicisti, ecc. E veniamo ai nomi di persona.

Può apparire strano ma nello scorrere l’elenco delle vie cittadine non ne trovo nemmeno una intitolata a un personaggio femminile. Moltissimi invece i personaggi famosi a livello nazionale o locale. Tra i primi compaiono Marconi, Matteotti, Oberdan, Mazzini, Gramsci, tanto per citarne qualcuno. Tra i secondi  ci sono politici come Giuseppe Pella, artisti come Lorenzo Delleani, partigiani come Pietro Pajetta, imprenditori come Felice Piacenza, sindaci come Virgilio Luisetti. Nomi molto conosciuti in ambito nazionale o locale e altri meno. Chi sa ad esempio chi era Riccardo Zandonai a cui è dedicata una via che nella parte sud della città va a incontrare quella intitolata all’eroico carabiniere Salvo D’Acquisto? Forse solo i musicofili visto che è stato un direttore d’orchestra e compositore trentino della prima metà del ‘900. E chi sarà mai Eriberto Ramella Germanin anche se sarebbe auspicabile che la sua storia venisse raccontata nelle scuole? Era un consigliere provinciale socialista ucciso dalle squadracce fasciste ai loro esordi criminali nel maggio 1921.

Al netto delle vie dedicate a sante Biella è nettamente sotto alla già bassa media nazionale per quanto riguarda le vie intitolate a personaggi femminili. Credo che l’elenco si riduca a piazza Margherita da Trento, compagna di Fra Dolcino, a Pavignano, Via Anna Ludovica Brucco, suora, verso Oropa e infine Via Anna Varelli, filantropa moglie di Carlo Belletti Bona.

Se le vie parlano ai cittadini come si è detto attraverso i nomi dei personaggi a cui sono dedicate nondimeno occorrerebbe una efficace illustrazione delle loro identità attraverso pannelli che ne raccontassero brevemente la vita. Ma veniamo alla collocazione piuttosto recente di alcuni degli immortali della musica da Luigi Tenco a Fabrizio De André, da Augusto Daolio a John Lennon. Cosa direbbero, soprattutto alcuni di loro che erano all’esatto opposto delle logiche di mercato ad essere finiti nelle stradine di un centro commerciale?

Last but not least la serie di vie intitolate a imprese coloniali italiane, di cui certo c’è poco da andare fieri, condotte tra fine 800 e gli anni 30 del 900. A differenza di un cittadino di Trieste che può essere felice di trovare il nome della sua città in una  via di Biella, lo stesso non si può dire di uno studente etiope che passi per Via Addis Abeba o un turista libico che si imbatta in via Bengasi. Via Tripoli, Via Maccallè, Via Asmara, non sono un omaggio a quelle città ma la reminiscenza di un poco onorevole passato coloniale.

Ma così come si danno i nomi delle vie si possono anche cambiare, come accadde per Via Umberto che divenne Via Italia in centro città, lasciando alle spalle la monarchia per omaggiare la nazione.

Perché, tanto per restare nel continente africano, non reintiitolare a personaggi che hanno svolto un ruolo onorevole in Africa,vado esempio Maria Bonino, Ilaria Alpi, Luca Attanasio, Gino Strada?