Biella, la piccola città del Piemonte che conta poco più di quaranta mila abitanti (40.000) e il Biellese, il territorio che circonda la città, che invece ne ha poco meno di centosettanta mila (170.000) è il luogo dove si sta svolgendo l’Adunata Nazionale degli Alpini. Oggi sono attese 100.000 persone per la sfilata finale. E ieri la città laniera, come capita spesso negli ultimi anni di baciamano e di spari alle feste di capodanno, è finita sulle cronache nazionali per una notizia che non le fa onore. Ma ci sono anche buone nuove dal territorio dove abito, meno eclatanti e più costruttive.
Sarebbe troppo facile dire “l’avevamo detto” dopo il fatto di Via Gramsci a Biella. Mi riferisco allo sparuto gruppo – con e senza cappello da alpino- che, guidato dalla musica proveniente dalla cassa di un locale della città, ha intonato “Faccetta nera”. Proprio la canzone simbolo del colonialismo, italiano e fascista, macchiatosi di crimini gravissimi e indelebili.
Eppure voglio stupirvi e proporvi un’altra notizia.
Partiamo ancora da una foto, scattata dal mio amico Pietro. Ritrae, l’altra mia amica, Tiziana e me sotto degli strani cartelli che indicano destinazioni lontane e vicine: Santa Maria di Leuca 1.740 km, Canterbury 1.195 km, Rho 91 km, Oropa 52 km.
Solo alcune delle indicazioni che elfo Ugo ha voluto apporre su quel tratto della Via Francigena e del Cammino di Oropa che passano nel comune di Roppolo, proprio là dove si sono insediati gli elfi, ospiti del bosco di Marcello, un altro mio amico che si occupa dell’infopoint per i pellegrini nel confinante paese di Cavaglià.
I cartelli, mi ha detto Marcello, li hanno messi proprio gli elfi stessi per aiutare a orientarsi e a misurare le forze nel cammino.
La foto è stata scattata lo scorso 18 aprile. Eravamo in attesa della troupe di Rai News 24 che stava facendo riprese nel Biellese.
Ieri, su quel canale televisivo – ed è questa la notizia – è andato in onda un servizio sul Cammino di Oropa, realizzato da Alfredo Di Giovampaolo per la trasmissione Cammina Italia. E’ un breve racconto di quanto il Cammino di Oropa stia generando una lenta trasformazione nei paesi attraversati dal suo percorso.
Le cifre dei pellegrini provenienti da fuori territorio si attestano a circa 6.000 all’anno.
Una minuzia rispetto ai 100.000 attesi oggi per la sfilata degli alpini.
Non voglio paragonare cavoli e fichi ma, mi chiedo, è meglio un cambiamento lento che genera microeconomia o il botto che porta tante persone in poco tempo e nello spazio limitato del centro della piccola Biella?
Venerdì ho fatto un giro per la città invasa dagli alpini. Ero contento della vivacità e della vita che vi ho trovato. Un po’ meno del merchandising e della concentrazione di queste persone in poche vie del centro.
Oggi sfileranno gli alpini, verranno le autorità, avremo il nostro momento di gloria.
Speriamo che alcuni ritornino a visitarci con più lentezza nei prossimi mesi e che questo interesse porti anche, alcuni di questi, a pensare di venire qui a vivere.
Perché il problema del Biellese rimane l’abbandono e la fuga dei giovani ed è a quello che dobbiamo essere in grado di rispondere noi adulti.