Il 16 aprile scorso si è conclusa a Bologna la 4a edizione della Marcia dei Bruchi, ideata dall’attivista italo-congolese John Mpaliza e che quest’anno ha attraversato la regione Emilia Romagna.

“Insieme cammineremo come bruchi, ci trasformeremo in farfalle e in questo modo trasformeremo le guerre in pace”: con questo messaggio Mpaliza ha inaugurato la marcia itinerante, giovedì 6 marzo a Piacenza, la città di partenza.

Le edizioni precedenti hanno attraversato le regioni del Trentino-Alto Adige, della Puglia e del Piemonte.

“Tutti sono chiamati a fare la propria parte”, sostiene Mpaliza. “Si continua a dire che la pace è un ideale impossibile da raggiungere, però se non ci proviamo tanto vale non fare nulla per cambiare le cose. Noi pensiamo invece sia fondamentale ascoltare la voce dei nostri figli e di tutte le nuove generazioni: cittadini di domani ma soprattutto cittadini di oggi.”

La Marcia dei Bruchi fu “battezzata” con questo nome grazie alla fantasia di un bambino di 9 anni, Giacomo, che durante l’incontro di preparazione alla 1a edizione della Marcia, così si espresse: “Saremo in tantissimi, cammineremo insieme, come bruchi, ci trasformeremo in farfalle e così speriamo di trasformare anche il mondo.” Ottimista, sognatore e concreto: una lezione di vita per noi adulti.

La prima edizione della Marcia dei Bruchi si organizzò in Trentino-Alto Adige nel 2022 con un’ampia partecipazione: circa 12.000 persone di cui 9.000 erano giovani e student*. Questa importante iniziativa cominciò a prendere forma nel 2020 durante gli incontri di sensibilizzazione su temi cruciali e attuali (cambiamenti climatici, diritti umani, consumo critico e sostenibile) presso l’Istituto Tecnico Economico “Falcone e Borsellino” e il Liceo “Dante Alighieri” di Bressanone.

L’idea all’origine della prima edizione era semplice: coinvolgere le scuole primarie (soprattutto quarte e quinte) e secondarie di primo e secondo grado a preparare insieme agli/alle insegnanti lavori di gruppo su argomenti che sono inestricabilmente legati alla nostra sopravvivenza su questa terra. Meglio, alla nostra vita su questo pianeta. Quindi gli argomenti elaborati sono sempre stati i seguenti: la giustizia climatica e i cambiamenti climatici, i diritti umani, la pace e ogni altro argomento che ruoti intorno al benessere di questo mondo.

Le classi possono dar via libera a tutta la loro immaginazione giovanile, sempre ricca di spunti e di idee su cui riflettere. Messaggi, riflessioni e perché no? anche slogan – intelligenti – da diffondere nel proprio territorio e nella propria città. Nella giornata conclusiva della Marcia i lavori preparati vengono esposti e discussi insieme.

Un aspetto importante, tra altri, da sottolineare è insistere a responsabilizzare i giovani sul fatto che il nostro stile di vita condiziona anche le altre vite.

“Quanto avviene a migliaia di chilometri merita la nostra attenzione, perché in un modo o nell’altro ha un impatto sulla nostra vita. Nello stesso modo, le nostre azioni hanno ripercussioni sulle vite degli altri, anche a migliaia di chilometri” (…) “E per garantire loro un futuro migliore è importante sensibilizzarli (…) su quanto il benessere di un mondo, quello sviluppato e arricchito, spesso e volentieri dipenda da violazioni dei diritti umani in un altro “mondo”, quello impoverito”.

Tra le tante guerre attuali quella che affligge la Repubblica Democratica del Congo è iniziata nel 1996 ed è tuttora in corso. Ha prodotto oltre 7 milioni di profughi interni e 10 milioni di morti. La ricchezza di questo Paese (80% di risorse mondiali di coltan, minerale indispensabile per i cellulari, 70% di cobalto, litio, necessario per le batterie delle auto elettriche e uranio, oro, platino, petrolio) è la causa delle costanti violenze a danno della popolazione locale. Tanto per rimanere nella recente attualità, l’occupazione di Goma, nell’est del Paese, zona di ricchezze minerarie, ce lo conferma ancora una volta. “Il Congo è un Paese ricco da morire”, come Mpaliza ripete spesso.

https://www.marciadeibruchi.org/