Sabato scorso, durante il presidio di protesta pro-Palestina lungo il percorso del Giro d’Italia, Sara è stata arrestata perché indossava una bandiera palestinese.

Dopo un breve parapiglia con la polizia che non voleva far passare chi aveva le bandiere palestinesi, Sara è stata fermata, portata in questura e trattenuta nelle celle di sicurezza del commissariato San Paolo fino a domenica pomeriggio.

“Come si vede chiaramente nei video, Sara non stava facendo nient’altro che esercitare il suo diritto a essere lì, ai margini del percorso, con una bandiera palestinese sulle spalle.”

L’obiettivo del gruppo di manifestanti era esporre il proprio dissenso per la scelta dell’UCI, organizzatore del Giro d’Italia, che ha permesso la partecipazione alla gara della squadra ciclistica Israele premier tech accusata di non rispettare la convenzione internazionale contro l’apartheid sportiva e che “rappresenta, normalizza e legittima uno stato genocida”.

“La situazione è tanto surreale quanto schifosa, ancora una volta si legittima chi compie un genocidio e si criminalizza e reprime chi si oppone, chi porta solidarietà al popolo palestinese.
Pertanto, invitiamo tutt* a manifestare alle successive tappe del giro d’Italia!” [1]

 

[1] Le citazioni tra virgolette sono estratti dalla pagina Instagram di Torino per Gaza