Nei giorni scorsi Mimmo Lucano ha commentato con gioia e sollievo la buona notizia delle motivazioni fornite dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, che con la sua sentenza ha ribaltato la vergognosa condanna a 13 anni decisa dal Tribunale di Locri.
“Ho accolto la sentenza di assoluzione della Corte d’Appello con orgoglio e soddisfazione. E’ l’uscita da un tunnel che ho vissuto come una mortificazione della mia anima. La mia sofferenza non era legata agli anni di galera, ma al tentativo di infangare il senso di una vita, il mio impegno sociale. Abbiamo dimostrato che l’accoglienza non è il problema ma la soluzione: questo messaggio inedito ha sconvolto il paradigma delle destre e la retorica dei porti chiusi. Il mio incubo era che l’azione giudiziaria avesse generato un dubbio, ma ieri ho vissuto la liberazione della mia anima. Non volevo sconti, volevo un’assoluzione morale piena. Ho subito un’ingiustizia.
Strada facendo il dolore si è trasformato in speranza. Una speranza che voglio condividere con i miei familiari, con gli avvocati Antonio Mazzone, Andrea Daqua, Giuliano Pisapia e il mio amico giornalista Enrico Fierro. Con chi ha subito e subisce persecuzioni per colpa di una giustizia a volte ingiusta. Mi viene da pensare a Ilaria Salis e a Julian Assange. Con tutti i compagni e le compagne che ancora credono che un altro mondo è possibile. Hasta Siempre”.