Il governo argentino vuole aderire alla Convenzione UPOV 91, che dietro la presunta “protezione delle varietà vegetali”, consente la privatizzazione delle sementi. Numerose organizzazioni sociali (indigene, contadine e ambientaliste) si oppongono all’approvazione dell’accordo da parte del Congresso nazionale. Vandana Shiva ha inviato loro il seguente messaggio di sostegno.
“Cari amici argentini, la libertà delle sementi è un nostro diritto di nascita ed è un nostro dovere.
Per alcuni anni le multinazionali chimiche hanno fatto di tutto per appropriarsi delle sementi. Da quando le hanno brevettate, puntando a ottenere il monopolio della loro riproduzione, abbiamo resistito attraverso leggi sovrane e diritti degli agricoltori, per rimuovere la menzione dell’UPOV nell’Organizzazione Mondiale del Commercio – articolo 27.3 sui diritti di proprietà intellettuale.
Recentemente sono entrate in scena le multinazionali, eppure utilizzano ancora le sementi degli agricoltori. Dato che l’UPOV pretende di consegnare il monopolio proprio a loro, che hanno letteralmente rubato la nostra biodiversità, l’UPOV 91 non è necessaria.
La nostra legge in India, che ho contribuito a elaborare, si basa sulla protezione della varietà vegetale e sui diritti degli agricoltori.
La sezione 39 della legge indiana dice che gli agricoltori hanno il diritto di salvare, usare, seminare, riseminare, scambiare, condividere o vendere i prodotti dei loro campi, comprese le sementi di qualsiasi varietà protetta sempre da questa legislazione, come facevano prima della sua entrata in vigore.
Quindi i diritti degli agricoltori sono superiori a quelli degli orticultori. Il diritto di tenere, usare, seminare, riseminare, scambiare, condividere o vendere: questi sono i diritti degli agricoltori universalmente riconosciuti. Su di essi si basano i diritti dei cittadini alla libertà alimentare.
Avete lottato a lungo per avere il diritto di salvare e scambiare le sementi, nella loro integrità come esseri senzienti.
Vi faccio i miei migliori auguri. Questa è una questione di vita o di morte. È una lotta per un futuro di biodiversità contro un futuro di monocolture e di estinzione. Dobbiamo unire tutte le nostre energie per difendere la vita e non la morte. Grazie”.
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Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo
Revisione di Maria Sartori
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