Anche ad Ancona, come in molte altre città italiane ed europee, si è svolto ieri sabato 17 febbraio, il presidio in sostegno della Palestina.

Un gruppo eterogeneo, di qualche centinaio di persone, si è raccolto in piazza della Repubblica (o piazza del teatro) sotto la sede della Rai per gridare STOP AL GENOCIDIO e per dissociarsi dall’atteggiamento connivente e dalle ultime parole proferite dai vertici Rai. Non solo dunque una mancata informazione, per lo più viziata, su quanto sta accadendo nella striscia di Gaza, ma negli ultimi giorni si è assistito al tentativo di una vera e propria censura, che ha visto il culmine durante la messa in onda del programma “Domenica In Speciale Sanremo”. Nell’occasione la conduttrice ha letto il comunicato dell’a.d. della Rai, Roberto Sergio, in risposta alle parole dell’ambasciatore israeliano a Roma, Alon Bar che ha definito: «vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile».

È solo la punta di un iceberg, che sovrasta le molte altre dichiarazioni e prese di posizioni che si sono susseguite negli ultimi giorni e che non accettano si parli dei quasi 30 mila morti palestinesi e dei crimini di guerra compiuti dall’esercito israeliano. CENSURA COMPLICE DI GENOCIDIO recitava uno degli striscioni comparso nella piazza anconetana. Molti gli appelli che si sono avvicendati in maniera spontanea, come spontanea e autonoma è stata l’adesione al presidio non autorizzato, e i cori lanciati da più persone: FREE GAZA, FREE PALESTINE.

I manifestanti hanno chiesto anche un confronto con la dirigenza della Rai locale, caduto nel vuoto. Il palazzo della Rai è stato fin dal primo momento presidiato da una trentina di agenti, tra polizia e carabinieri, dispostisi in assetto antisommossa quando la folla – al cui interno diversi erano gli agenti in borghese presenti – ha occupato la strada e si è avvicinata all’entrata del palazzo. Non ci sono stati episodi di scontro tra manifestanti e forza dell’ordine.

Maria Laura Belloni