Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato una nota, del 13 febbraio, con cui annuncia che il decreto direttoriale n. 169 del 13 febbraio 2024 ha prorogato al 22 febbraio 2024, ore 14:00, il termine di presentazione delle domande di servizio civile universale per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti afferenti a programmi di intervento di Servizio civile universale. Intanto, nei giorni scorsi è stata presentata dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale la prima indagine realizzata sulla base dei dati e delle informazioni emersi dai questionari somministrati agli Operatori Volontari nel periodo di “fine servizio” 2023 con l’obiettivo di:  rilevare il livello di soddisfazione dei giovani dopo l’esperienza di Servizio Civile Universale;  avviare un più articolato processo di valutazione ex-post dei risultati dei programmi di intervento attraverso un percorso di ascolto che, oltre ai giovani, prenda in considerazione anche il punto di vista degli Enti di SCU, dei territori e delle comunità locali sui risultati e sugli effetti e i cambiamenti che i progetti producono nelle realtà interessate; analizzare i risultati scaturiti dalla introduzione dei nuovi strumenti previsti dalla riforma del Servizio Civile Universale con il D.lgs n. 40 del 2017, a partire da una prima riflessione sull’acquisizione di competenze chiave per l’apprendimento permanente.

Dall’indagine emerge che il 63% dei volontari impegnati lo scorso anno era rappresentato da ragazze e il 37% da ragazzi  tra i 18 e i 28 anni. La maggior parte delle ragazze e dei ragazzi impegnati nel Servizio Civile era proveniente dal Sud (54%), a fronte del 24% del Centro e il 22% del Nord. E parliamo di una popolazione sostanzialmente di universitari: quasi il 60% degli Operatori Volontari era infatti laureato (36,8%) o iscritto a un corso di laurea o master (quasi il 22% del totale degli intervistati). Una popolazione che ha saputo del Servizio Civile attraverso il “passa parola”, il canale di comunicazione più rilevante per conoscere il Servizio Civile Universale per il 49% degli OV. Il 25% tramite Internet e social e social network. Quanto alle motivazioni che hanno spinto i Volontari verso il Servizio Civile, la maggior parte (64,2%) ha dichiarato che è stata mossa dall’esigenza di fare nuove esperienze, il 45% per ragioni etiche e solidali, il 33% per avere un’entrata economica, il 31% per entrare nel mondo del lavoro e il 30% per orientarsi e sviluppare competenze. Il 40,45% degli Operatori Volontari ha svolto attività nel settore dell’Assistenza, il 33,52% in quello relativo  all’Educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport, il 17,57% nel settore del Patrimonio storico, artistico e culturale, il 5,40% per il Patrimonio ambientale e la riqualificazione urbana, il 2,9% per la Protezione civile, l’1,98% per la promozione della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata, per la promozione e tutela dei diritti umani e per la cooperazione allo sviluppo e, infine, lo 0,29% per l’Agricoltura in zona di montagna, l’agricoltura sociale e la biodiversità.  Il 46% degli Operatori Volontari ha svolto un’attività di volontariato prima di fare l’esperienza di Servizio Civile e il 15,8% dei giovani aveva svolto incarichi retribuiti in organizzazioni del Terzo Settore (associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, associazioni di volontariato).

Per quanto riguarda il rapporto dei Volontari con le Organizzazioni presso le quali hanno svolto il Servizio Civile, l’80% giudica positivamente l’organizzazione e la logistica che gli Enti mettono in campo per consentire loro di svolgere il servizio. Molto apprezzati sono gli orari di servizio (88%) e le regole esistenti sul luogo di servizio (86%). Quasi il 30% degli Operatori Volontari però dichiara di non prendere parte a riunioni di programmazione, né viene coinvolto in eventi pubblici organizzati dal progetto e il 72% dei giovani afferma di non partecipare alle attività di comunicazione. Un aspetto importante nello svolgimento del Servizio Civile è quello del rapporto con gli utenti e i destinatari delle attività progettuali. Una delle motivazioni più rilevanti che spinge i giovani a partecipare al Servizio Civile è quella di tipo eticosolidale al cui centro c’è l’idea di “fare qualcosa per gli altri”. Il rapporto con gli utenti e la comunità è anche al centro dello sviluppo di soft skill come la capacità di comunicare e di relazionarsi con gli altri. Il 51% degli Operatori Volontari che ha risposto al questionario ha dichiarato di interagire con i beneficiari del progetto tutti i giorni, il 26% ha incontrato i beneficiari più volte a settimana, il 18% ha avuto rapporti con i beneficiari abbastanza occasionali e il 5% non ha avuto rapporti con utenti e beneficiari della attività.

Per oltre l’80% degli Operatori il Servizio Civile rappresenta un’offerta formativa di qualità, più del 20% di loro segnala però che non c’è una completa coerenza tra i contenuti della formazione e le attività del progetto. Il SCU è un’esperienza che consente ai Volontari anche altre attività lavorative o di studio nel corso del periodo di servizio. Ad esempio: il 22,8% degli Operatori Volontari ha svolto un’attività lavorativa; Il 14,8% attività di volontariato diverse da quelle del Servizio Civile; Il 10,6% ha partecipato a stage o tirocini;  il 47% era iscritto a corsi di laurea o master di I o II livello. I giovani intervistati hanno espresso un loro gradimento anche su aspetti relativi alla valorizzazione dell’esperienza di servizio civile, come: il riconoscimento delle competenze, tramite uno specifico attestato, è stato valutato positivamente dall’84% dei giovani;  l’acquisizione di crediti formativi è stata apprezzata dal 75% dei giovani. L’83% dei giovani ha espresso – in definitiva – un giudizio molto positivo, di grande soddisfazione, riguardo all’esperienza di servizio civile, il 95% degli Operatori Volontari consiglierebbe il servizio civile agli amici e quasi il 20% degli Operatori Volontari dichiara di aver ricevuto offerte di lavoro non appena terminata l’esperienza di servizio civile.

Quanto, infine, a cosa migliorare, Il 33% dei giovani intervistati vuole meno burocrazia, come afferma il 24% di coloro che propone di ridurre i tempi di presentazione delle domande di avvio al servizio e il 9% di coloro che chiede meno documenti da consultare. Non solo, ma i Volontari chiedono anche: un miglioramento tecnico e digitale della gestione delle candidature di partecipazione al servizio civile (31%); di essere supportati nella scelta dei progetti (quasi il 20%), sia attraverso un potenziamento delle modalità di contatto con gli Enti (14%), sia con la rappresentanza degli Operatori Volontari (5%) e, infine, di fare  più informazione sui media tradizionali  (17%).

Qui l’indagine: https://www.politichegiovanili.gov.it/media/zgifdfll/indagine-ov_0124.pdf.