Un militare statunitense si è dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana per protesta contro il genocidio in Palestina

Aaron Bushnell è morto a soli 25 anni, per le ustioni riportate, dopo essersi autoimmolato domenica davanti all’ambasciata israeliana a Washington DC, in segno di protesta contro il genocidio dei palestinesi a Gaza. L’atto estremo è stato trasmesso in live streaming su Twitch. Nel video si era identificato come un membro in servizio attivo dell’Aeronautica militare statunitense.

Verso le 13 l’uomo si è avvicinato al numero 3500 di International Drive Northwest, il cuore del quartiere diplomatico della capitale USA. Davanti ai cancelli della sede diplomatica, si è cosparso di liquido infiammabile e si è dato fuoco.

Mentre si avvicinava all’ambasciata, l’uomo ha detto: “Sono un membro in servizio attivo dell’aeronautica americana e non sarò più complice del genocidio”. Durante l’atto, ha ripetutamente gridato “Palestina libera”. Ha detto anche: “questo è niente rispetto alle sofferenze del popolo palestinese”.

La portavoce dell’aeronautica militare, Rose M. Riley, con una e-mail, ha confermato che “un aviatore in servizio attivo era coinvolto nell’incidente di oggi”, aggiungendo che non poteva fornire ulteriori dettagli sul servizio dell’uomo domenica sera.

Ricoverato in condizioni gravissime a causa delle ustioni riportate, Bushnell è morto lunedì mattina. Il video della diretta è stato successivamente rimosso da Twitch.

Non si tratta del primo atto di autoimmolazione. A dicembre, secondo i vigili del fuoco di Atlanta, una persona si è data fuoco davanti al consolato israeliano ad Atlanta e ha utilizzato benzina come accelerante. Sulla scena è stata trovata una bandiera palestinese e si ritiene che l’atto fosse di “estrema protesta politica”.