16 dicembre, decimo sabato pomeriggio consecutivo in corteo per la Palestina a Milano. Certo non sono più i numeri delle prime volte, ma quasi duemila persone hanno attraversato la periferia Nord di Milano senza smettere mai di gridare. Equamente distribuiti tra italiani e arabi, ma sono soprattutto questi ultimi che guidano gli slogan e le voci delle donne spaccano il silenzio, gridano tanto che le finestre si aprono e sguardi e gesti solidali arrivano da tutt’intorno.

Certo la Milano di lusso forse non si accorge neppure di questi cortei che partono da piazzale Loreto e vengono “sparati” verso l’esterno per finire a Lambrate, nemmeno nel piazzale della stazione, dove un po’ di vita c’è ancora, ma nella piazza retrostante, dove un enorme parcheggio costeggia i binari. Il popolo solidale resiste, in piazza gridano: “Siamo tutti palestinesi”, eppure sono in molti che si chiedono a bassa voce: “Cosa possiamo fare di più? Come tornare a farci sentire?” Non è facile, qualcosa dovremo inventarci, e presto.

Nel frattempo, lunedì 18 Amnesty International organizza un’iniziativa per il Cessate il fuoco alle 19 in piazza Castello, mentre mercoledì 20 dicembre (con un insolito orario: alle 8 e 30 di mattina!) tutt@ coloro che possono si trovino davanti al consolato Usa, in via Principe Amedeo 2/10 per pretendere il Cessate il fuoco.

Milano non va in letargo.

Foto di Andrea De Lotto e Susanna Bonfadini