Il 1° dicembre la perquisizione compiuta dalla Guardia di Finanza nel CPR di via Corelli ha reso manifesto l’orrore che si nasconde tra le sue mura: violenze, maltrattamenti, mancato rispetto di qualunque diritto essenziale.

I rilievi effettuati non hanno fatto che confermare quanto da anni la rete Mai più Lager – No ai CPR ha sempre denunciato, le gravi violazioni che hanno segnato l’esistenza della struttura e che dalla riapertura del CPR, nel 2018, ha costantemente cercato di suscitare, un serio dibattito sulla illegittimità della detenzione amministrativa in tutte le sue forme.

Nella mattina del 7 dicembre, in concomitanza con la consegna degli Ambrogini d’Oro, davanti al Teatro Dal Verme di Milano, la rete Mai più Lager – No ai CPR ha deciso di tenere un presidio pe rconsegnare il Corellino d’Oro alle istituzioni e soggetti coinvolti.

Accompagnandolo con una lettera letta davanti al Teatro, difronte alla stampa e agli astanti accorsi per la consegna degli Ambrogini.

Chiedendo infine a gran voce la chiusura del CPR di Milano e di tutti i Centri per il Rimpatrio sul terriotorio.

Ecco la lettera volantino:

Oggi, addì 7 dicembre 2023, a nome della rete Mai più Lager – No ai CPR e di tutte le persone e le realtà antirazziste di Milano, nel quarto anno di esistenza del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di via Corelli 28, dopo che oltre 1800 persone lo hanno dovuto attraversare, si assegna il Corellino d’Oro 2023 per aver contribuito all’infamia del lager della città di Milano con il proprio ruolo e la propria attività, o con il proprio silenzio e le proprie omissioni, alle seguenti istituzioni:

Ai Ministri dell’Interno Salvini, Lamorgese, Piantedosi e ai loro rappresentanti sul territorio, i Prefetti succedutisi nel corso degli anni a Milano, “padroni di casa” dei CPR, in quanto principali responsabili di quel che vi accade e di quel che rappresentano: luoghi di umiliazione e deportazione di persone. Per il particolare demerito di aver cercato, attraverso bandi al ribasso, circolari, regolamenti, prassi, di delegare tale responsabilità a privati interessati solo a trarre profitto dalla privazione della libertà personale, dei diritti e della salute di persone straniere senza permesso e senza reato. Con l’aggravante di aver chiuso non uno ma entrambi gli occhi sugli abusi compiuti su di loro.

Il Corellino viene assegnato primariamente al Prefetto uscente Saccone, ma con menzione speciale per il neo Prefetto Sgaraglia, che in poche ore si è già distinto per la particolare opera di minimizzazione e ridimensionamento del problema CPR.

Alla Questura di Milano, per avere “intrappolato”, con retate sul territorio e prassi abusive agli sportelli, persone destinatarie di provvedimenti di espulsione, e di averle quindi deportate, spesso con la violenza, verso paesi che da decenni non vedevano o che non avevano mai visto. Il tutto dopo un periodo di trattenimento nel corso del quale non hanno avuto alcun modo di ricevere adeguata difesa legale.

Le foto  di Andrea Mancuso