Come sono cambiati nel corso della storia i sentimenti di sacralità e religiosità? In che modo il sacro ha accompagnato le grandi trasformazioni e i cambiamenti nello stile di vita dell’uomo?

Sono questi gli interrogativi al centro del nuovo libro di Frédéric Lenoir, L’Odyssée du Sacré (L’odissea del sacro, NdT) (1).

La scorsa settimana l’autore ha presentato la sua nuova opera alla Fiera del Libro di Montréal. Dopo 30 anni di ricerche e compilazioni, il filosofo e sociologo presenta un’ampia panoramica storica del sentimento del sacro dalla notte dei tempi ai giorni nostri.

Il libro è diviso in due parti: la prima presenta il sacro attraverso i secoli, mentre la seconda analizza il bisogno dell’uomo di intraprendere una ricerca del sacro. Si tratta di un’opera corposa, che permette al lettore di comprendere meglio come lo sviluppo del senso del sacro e della religiosità abbia trasformato gli esseri umani e i loro stili di vita nel corso della storia.

Recensione del libro

Lenoir dimostra in modo convincente la correlazione tra processi storici, cambiamenti negli stili di vita e nei modi di pensare e l’emergere del senso del sacro e della religiosità nel corso dei secoli. Descrive come, in diversi passaggi cruciali della storia, il ciclone della sacralità e della religiosità avvertito dagli esseri umani abbia messo in moto correnti spirituali universali, agendo al contempo come un potente vettore di trasformazione sociale e personale.

Eppure, al lettore attento risulterà difficile capire perché Lenoir ometta di affrontare l’ascesa del nichilismo durante i secoli XIX e XX, caratterizzata dal crollo dei grandi sistemi di pensiero, dalla caduta delle ideologie e da fenomeni di distruzione di massa dell’umanità con guerre, genocidi e le bombe atomiche sul Giappone nel 1945. È evidente che tutti questi eventi, anche se avvenuti nel passato, hanno ancora un impatto sulla memoria collettiva delle persone e, come la minaccia climatica che ben descrive Lenoir, suscitano il timore di un’estinzione di massa.

In realtà, è come se l’autore non volesse affrontare questi momenti così dolorosi, caratterizzati dal nulla e dall’assurdo. Per certi versi, l’ascesa dell’irrazionalismo e del fondamentalismo radicale, oggi fomentati da diversi gruppi, continua ad alimentare questi desideri di distruzione e annientamento del nemico.

Nel mondo di incertezze in cui siamo tutti immersi, la probabilità che alcuni gruppi facciano esplodere una bomba nucleare è estremamente reale e plausibile. Soprattutto se consideriamo le recenti dichiarazioni di diversi leader. La paura di un’estinzione di massa deriva tanto dal cambiamento climatico quanto dalla probabilità di un’imminente guerra nucleare.

D’altra parte, molti lettori concorderanno con l’autore sul fatto che, per progredire, il senso del sacro e della religiosità deve essere accompagnato da una crescita della coscienza morale e spirituale.

A mio avviso, la presa di coscienza non è una condizione sufficiente. Credo infatti che la prossima svolta debba essere accompagnata da una nuova sensibilità che vada oltre i gruppi ristretti, le frazioni e le frontiere, e che affermi che l’oppressione di qualsiasi essere umano è anche la mia oppressione, che la sua sofferenza è la mia sofferenza e che la mia lotta è finalizzata alla rimozione della sofferenza e contro ciò che l’ha causata.

Questa nuova sensibilità vede il mondo come un’entità globale (2) e sottolinea che le difficoltà delle persone, ovunque esse si trovino, finiscono per coinvolgere anche gli altri, pur se molto lontani. Questa sensibilità sta diventando sempre più evidente in tutto il mondo, come stiamo vedendo attualmente con la guerra a Gaza. In tutto il mondo, persone di ogni nazionalità, cultura e religione si stanno mobilitando e chiedono un cessate il fuoco.

Infine, credo che l’analisi di Lenoir sul momento attuale ometta alcuni fattori di cambiamento. Una nuova svolta nella storia dell’umanità implicherà inevitabilmente un nuovo modo di considerare e definire l’essere umano. A questo proposito, credo che Lenoir non si spinga abbastanza lontano nella sua analisi, poiché ci ripropone una visione dell’essere umano ormai superata, ad esempio quando scrive: “l’essere umano è l’unico animale sociale ad aver sviluppato il senso del sacro e del religioso”. Inoltre, l’essere umano di oggi è molto diverso da quello di 50 o 100 anni fa. Mi sembra che ci troviamo di fronte a un fenomeno simile a quello del Rinascimento, quando l’essere umano non possedeva un’essenza fissa e determinata una volta per tutte, come invece accade per gli animali e le piante.

Infatti, anche se il sistema in generale e le istituzioni ci restituiscono un’immagine di noi stessi ridotta all’aspetto di una macchina biologica e a una cosa determinata dal suo codice genetico, attraverso l’esplorazione di nuovi generi umani osserviamo il rifiuto da parte delle nuove generazioni di aderire a questa concezione “fissa” dell’essere umano e ancor più il loro rifiuto di forme piramidali di potere come il patriarcato. Infatti, le nuove generazioni si muovono con forme e tendenze innovative e non aspirano a vivere in un mondo uniforme stabilito da altri. Vogliono partecipare allo sviluppo e alla costruzione di un mondo più aperto, un mondo multiforme; di molte culture, lingue, modi di fare e di credere.

Il sacro nei secoli secondo Lenoir

Fin dall’inizio del suo libro, Lenoir ci dice che gli esseri umani sono gli unici animali sociali che ritualizzano la morte e si interrogano sul senso della vita.

L’autore individua cinque grandi svolte nella concezione del sacro che si è evoluta dall’homo sapiens all’essere umano di oggi, e in ogni svolta identifica le grandi correnti di pensiero, le religioni e le spiritualità.

Fa risalire la prima svolta a quasi 300.000 anni fa, con la comparsa delle prime sepolture all’inizio del Paleolitico, e poco più tardi con le prime statuette di Venere. Questo periodo durò fino a quando homo sapiens abbandonò il suo stile di vita nomade e divenne stanziale. Durante questo periodo, l’arte rupestre e l’arte delle caverne assunsero una dimensione considerevole. Il termine “arte rupestre” si riferisce a tutte le opere d’arte create dall’homo sapiens sulle rocce, spesso all’aperto o nelle grotte.

Nel 2003, Emmanuel Anati ha identificato circa 45 milioni di pitture e incisioni su roccia in 170.000 siti in 160 Paesi. Due terzi provengono da società di cacciatori-raccoglitori, mentre il resto è opera di pastori e agricoltori. (…) Si tratta degli archivi più voluminosi che l’umanità possiede sulla propria storia prima dell’invenzione della scrittura (p. 45).

Lenoir colloca la seconda svolta in corrispondenza della comparsa della scrittura e della formazione delle civiltà con la nascita delle grandi religioni politeiste antiche, l’avvento dei codici morali, la diffusione dei riti sacrificali e delle forme piramidali di potere con il patriarcato.

La terza svolta corrisponde all’età assiale dell’umanità. Questo periodo storico è molto ampio (dall’800 al 200 a. C.). La caratteristica principale di questa svolta nella storia dell’umanità è l’emergere quasi simultaneo di nuovi modi di pensare e di nuove religioni, che stravolsero gli usi e i costumi delle civiltà in Persia, Cina, India e in Occidente.

Nascono così le religioni universali, con il giainismo e il buddismo in India, il confucianesimo e il taoismo in Cina, le grandi scuole di saggezza filosofica in Grecia, lo zoroastrismo in Persia e, più tardi, profeti come Gesù in Palestina e Maometto in Medio Oriente.

La quarta svolta nel sentimento sacro è stata determinata dall’avvento della modernità, con l’ascesa dell’individualismo, la globalizzazione e lo sviluppo di uno spirito critico grazie allo sviluppo delle scienze dal Rinascimento fino alla Rivoluzione francese. Questa quarta svolta ha avviato una rivoluzione spirituale, lo sviluppo della coscienza individuale e dello spirito critico.

Nel contesto della progressiva globalizzazione del mondo sotto l’egida dell’Occidente e attraverso un rapidissimo progresso tecnologico, stiamo assistendo a un grande progetto: l’emancipazione della ragione dalla fede e quella dell’individuo dalla tradizione. Questo ideale ha portato a notevoli cambiamenti nelle religioni e nella spiritualità degli individui (…) A partire dal XIX secolo sono comparsi movimenti reazionari come il fondamentalismo e gli integralismi, nonché lo sviluppo delle sette, che riflettono il bisogno di molti individui che hanno abbandonato la religione di continuare a vivere in un mondo di certezze (p. 299).

Fu René Descartes, con la sua filosofia dell’autonomia del soggetto, a emancipare la ragione dalla fede e a promuovere il trionfo dello spirito critico che contribuirà poi alla nascita della scienza moderna. “Penso, dunque sono”. Infine, la Rivoluzione francese, con il suo motto “libertà, fraternità e uguaglianza”, introdusse i principi della laicità separando i poteri politici da quelli religiosi. A poco a poco, spiega Lenoir, il religioso è stato espulso dalla sfera pubblica e le esperienze spirituali diventano pratiche individuali.

La fase attuale e la quinta svolta del senso del sacro e della religiosità

L’autore è convinto che ci troviamo di fronte a una nuova mutazione, la quinta svolta storica del senso del sacro. Secondo le sue ricerche e osservazioni, ci troviamo a una grande svolta antropologica e sociale. Egli individua tre grandi cambiamenti che, a suo avviso, determineranno questa prossima svolta del senso del sacro nell’essere umano: la crisi ambientale, la rivoluzione digitale e l’accelerazione del progresso tecnologico.

La crisi ambientale e il riscaldamento climatico stanno attualmente minacciando il destino dell’umanità. Secondo Lenoir, la specie umana sta affrontando la propria estinzione e nessuna società sarà risparmiata. Questa situazione ci costringe a porci nuove domande sul senso della vita e sulla nostra finitudine.

Peraltro Lenoir non affronta la minaccia dell’estinzione di massa attraverso una possibile guerra nucleare o una distruzione di massa. Eppure negli ultimi 100 anni l’umanità ha sperimentato forme di distruzione con guerre, genocidi, olocausti, carestie e malattie fino ad allora sconosciute nella sua storia.

Inoltre, molti popoli hanno sperimentato e continuano a sperimentare manifestazioni violente di alcune culture che cercano di imporre i loro valori senza rispettare la diversità culturale o religiosa. Tutte queste minacce spingono gli esseri umani a mettere in discussione le attuali tendenze storiche e la loro direzione futura.

Il secondo cambiamento in cui siamo tutti coinvolti è la rivoluzione digitale. Infatti, per la prima volta nella storia dell’umanità, siamo tutti interconnessi grazie alla tecnologia digitale.

Ultimo ma non meno importante è lo sconvolgimento causato dall’accelerazione del progresso tecnologico che, secondo Lenoir, trasformerà radicalmente la condizione umana.

Di fronte all’accelerazione dei cambiamenti tecnologici, Lenoir condivide i suoi timori nei confronti del movimento transumanista. Questo movimento promuove l’utilizzo della scienza e della tecnologia per migliorare la condizione umana aumentando le capacità fisiche e mentali, e mira essenzialmente a eliminare l’invecchiamento e la morte. Attraverso la convergenza di nanotecnologie, biologia e informatica, i transumanisti intendono modificare la natura umana fino a superarla.

Secondo Lenoir, il progresso della scienza e della tecnologia messe al servizio dell’uomo non deve essere confuso con il progetto transumanista. I sostenitori radicali di questo movimento vogliono fondere l’uomo e la macchina con l’avvento della superintelligenza e dell’intelligenza artificiale. Secondo loro, quando il cervello umano sarà fuso con quello dei computer più potenti, l’uomo sarà finalmente liberato dalla sua condizione mortale.

Il movimento transumanista cerca l’immortalità attraverso la tecnologia e considera l’intelligenza artificiale della macchina più potente di quella umana. Ovviamente, il problema principale della posizione dei sostenitori del transumanesimo è la loro concezione riduzionista dell’essere umano, della natura umana, e la loro negazione dei processi storici attualmente in corso

Ma Lenoir non affronta questi problemi. Spiega invece come il movimento transumanista stia alimentando un dibattito necessario sulle questioni tecno-scientifiche del XXI secolo e sullo spirito umano. Un dibattito che, tra l’altro, porta gli esseri umani a interrogarsi sul significato degli eventi e della vita, che non può essere ridotto semplicemente al funzionamento biochimico e biofisico o a un attributo del cervello (un sistema neuronale chiuso), come suggeriva Lévi-Strauss. Secondo Lenoir il sacro, il senso della vita e l’etica sono domande essenziali per gli esseri umani, alle quali nessuna macchina può fornire risposte pronte.

In realtà, la nascita del movimento transumanista deriva più che altro dal prolungamento della modernità con l’avvento dell’individualismo cronico e del progresso scientifico.

Al giorno d’oggi, nelle società occidentali ampiamente secolarizzate, cerchiamo di rispondere all’angoscia della nostra finitezza più attraverso il sogno transumanista che attraverso la fede nell’immortalità dell’anima (…) Che senso ha vivere mille anni se poi si vive di antidepressivi in un mondo violento e disumano e in un ambiente totalmente degradato? (p. 485).

Secondo l’autore, molti occidentali non si lasciano sedurre dal progetto transumanista radicale e preferiscono impegnarsi in una ricerca spirituale di trasformazione del sé e in un impegno di solidarietà per migliorare il mondo.

In conclusione, Lenoir spiega come il nostro potere di trasformare il mondo, in particolare attraverso la scienza e la tecnologia, debba essere accompagnato da una crescita della nostra consapevolezza morale e spirituale. Inoltre, come ho affermato all’inizio del mio articolo, credo che la prossima svolta nel senso del sacro e della religiosità debba essere accompagnata da una nuova sensibilità che affermi il primato dell’essere umano e vada oltre i gruppi settari, le fazioni e le frontiere.


NOTE:

  1. Frédéric Lenoir, L’Odyssée du sacré, La grande histoire des croyances et des spiritualités des origines à nos jours (L’odissea del sacro. La grande storia delle credenze e delle spiritualità dalle origini ai giorni nostri, NdT), Albin Michel, Paris, 2023, 526 pp.
  2. Fonte: una nuova sensibilità tratta dal libro di Silo, Lettres à mes amis, à propos de la crise sociale et personnelle dans le moment actuel (Lettere ai miei amici, a proposito della crisi sociale e personale nel momento attuale, NdT), Collection Nouvel humanisme, Éditions Références, Paris, 2004, 177 pp.

Traduzione dal francese di Giulia Prada. Revisione di Thomas Schmid.