Il Servizio sanitario dipartimentale (Sedes) di La Paz ha deciso l’attivazione dell’allerta arancione dopo aver registrato un aumento considerevole dei casi dovuti da febbre gialla (dengue). In Bolivia l’emergenza sanitaria da Covid-19 è terminata solo alla fine di luglio 2023 e l’attenzione delle autorità mediche sta tornando a farsi presente a causa della febbre gialla.

Il comunicato del Sedes riporta come sia confermato un sostanziale aumento dei casi rispetto allo scorso anno: 1.511 confermati di cui 396 sono stati attenzionati dalle autorità come “allarmanti”. Al momento della diffusione del comunicato stampa (14 dicembre 2023) si registrano 5 persone morte.

Le zone più colpite sono quelle a nord della città: «l’allerta arancione – ha dichiarato Gabriela Mamani, responsabile del Sedes di La Paz – è stato attivato in modo che la situazione possa essere monitorata capillarmente, intensificando la sorveglianza della curva epidemiologica».

Caranavi, Tipuani e Palos Blancos sono le municipalità che hanno registrato più casi. C’è da dire che l’allarme non tocca la città in sé: spesso le zone rurali distantissime dalla capitale, che siano in piena yunga o nei villaggi a 5.200 metri di altitudine, rientrano nella sfera di amministrazione e giurisdizione pacena, come per Viloco e Cairoma.

Le autorità sanitarie tengono a specificare che l’allerta non è frutto di allarmismo: «i dati che arrivano da Caranavi [e dalle zone citate] sono insoliti non tanto per l’aumento dei contagi nelle ultime settimane, ma perché la malattia è stata riscontrata in luoghi dove prima non si manifestava».