“L’umanità ha ancora una possibilità?”, ho chiesto il 31 gennaio 2023 in un articolo su Der Freitag, facendo riferimento al libro “Pluriverso – Dizionario del post-sviluppo”, pubblicato in Italia da Orthotes Editrice.

Con il loro libro, i curatori Ashish Kothari (Pune, India), Ariel Salleh (Sydney), Arturo Escobar (North Carolina), Federico Demaria (Barcellona) e Alberto Acosta (Quito) vogliono invitare i lettori a “impegnarsi in un profondo processo di decolonizzazione intellettuale, emotiva, etica e spirituale”. Il famoso ricercatore della sostenibilità Wolfgang Sachs scrive nell’introduzione che “la sopravvivenza invece del progresso” è ormai all’ordine del giorno e: “Non da ultimo, il surriscaldamento della terra e la distruzione della biodiversità hanno tolto terreno alla convinzione che le nazioni sviluppate siano l’apice dell’evoluzione sociale”.

Alternative al “progresso” e “sviluppo”

I redattori vogliono contrastare lo sviluppismo prevalente – questa insistenza, vestita da ideologia, sullo “sviluppo” che porta più velocemente più in alto e più lontano – guidato dalla tecnologia e dalla finanza con visioni e pratiche diverse di una vita buona per tutti. Essi integrano la loro analisi marxista “con prospettive quali il femminismo e l’ecologia, nonché con idee provenienti dal Sud globale, compresi gli ideali di Gandhi”. Un pluriverso di “un mondo in cui molti mondi hanno posto” – proprio nello spirito zapatista. Gli zapatisti sono attivisti indigeni del Chiapas, nel Messico meridionale, che dagli anni ’80 hanno costruito strutture sociali auto-organizzate. Con il loro motto “Andare avanti interrogandoci”, esprimono il loro atteggiamento critico e femminista nei confronti del mondo. Nell’estate del 2021 hanno intrapreso un “Viaggio per la vita” in Europa per riunire i movimenti “da sinistra e dal basso” in tutto il mondo. Diversi contributi nel libro Pluriverso fanno riferimento a loro.

La preoccupazione degli zapatisti è: “Si tratta di fare rete e di collegare le nostre lotte” e: “Non cercheremo le differenze, ma ciò che ci unisce”. (Video di mobilitazione per il viaggio). Nei Paesi di lingua tedesca non è facile riunire le diverse lotte e i progetti per un altro mondo in modo tale da poter contrastare ciò che esiste di negativo con forze unite. Troppo spesso proliferano pseudo-alternative, il greenwashing, il socialwashing e la diversità diventano parte di modelli di business redditizi. Queste si basano su “soluzioni” tecniche e anche a livello sociale sembra diffondersi uno stato d’animo sempre più orientato alla scienza e alla tecnologia, a volte ostile alla natura. Altri approcci alternativi vengono emarginati o addirittura diffamati. I programmi di sostegno sociale imbrigliano ciò che un tempo era cominciato come ribellione.

Ma c’è anche speranza, ad esempio gli indomiti attivisti per la giustizia climatica che occupano i biotopi minacciati dalla distruzione per proteggerli; i progetti di salvataggio in mare che denunciano l’assassinio sistematico alle frontiere esterne dell’Europa e sostengono le persone che fuggono in modo solidale; i più diversi progetti collettivi abitativi, lavorativi e culturali che stanno cercando di dare forma alle sementi del futuro. Tutto questo è vario – pluriversale! – mai perfetto ma reale, agendo a livello locale e globale in rete.

Voci forti da tutto il mondo

Il libro Pluriverso presenta più di 100 voci forti da tutto il mondo, che celebrano la diversità, allo stesso tempo si riuniscono intorno a idee di base unificanti e prendono le distanze da soluzioni fasulle e ben confezionate. In primo luogo vengono esaminate le esperienze globali di questo sviluppo e delle sue crisi. Segue poi uno sguardo critico alle soluzioni riformiste per universalizzare la terra. La parte più consistente è rappresentata dalle iniziative di trasformazione: davanti al lettore si dispiega una molteplicità di concetti economici, socio-politici, culturali ed ecologici, di visioni del mondo e di pratiche provenienti da tutto il mondo. Questa diversità è un valore in sé.

A livello globale, il libro ha suscitato entusiasmo dopo la sua pubblicazione in India in lingua inglese nel 2019 (e in italiano nel 2021, N.d.T.)  con il titolo Pluriverse – A Post-Development Dictionary. Alcuni commenti:

“Questo dizionario della buona vita per tutti sfida l’illusione economica del libero mercato”. (Mogobe Ramose, Sudafrica).

“In questi tempi critici, questo importante libro ci mostra un’incredibile gamma di alternative e ci aiuta a ripensare al valore delle nostre società e a ciò che significa essere umani.” (Jingzhong Ye, Cina).

“Questo libro è una boccata d’aria fresca. Apre molte porte concettuali a una molteplicità di visioni del mondo e di pratiche provenienti da tutto il pianeta e supera l’illusione del pensiero convenzionale dello sviluppo come via per una Terra ecologicamente sostenibile”. (Lourdes Benería, Spagna).

“Quando ho aperto questo libro, il mio cuore ha avuto un sussulto. Finalmente c’è un modo per capire il futuro alternativo che sta emergendo in tutto il mondo. … Pluriverso incarna al meglio i principi e la diversità che sostiene. Un libro indispensabile per tutti coloro che aspirano al migliore dei mondi. (Juliet Schor, USA).

“Questo libro è di un’ampiezza sorprendente e di uno spirito provocatorio e avvincente”. (Sylvia Marcos, Messico).

Programma multimediale del Grupo Sal

Il Grupo Sal suona musica latinoamericana che fa da cornice a una “serie di conversazioni in diretta con intellettuali, ricercatori, attivisti e politici di tutti i continenti coinvolti in importanti lotte sociali e ambientali”. I sei musicisti intendono Pluriverso come “il riconoscimento e la diffusione di una diversità di prospettive emancipatorie represse”.

Insieme alla giornalista Sandra Weiss, Alberto Acosta modera gli eventi. L’ex Ministro dell’Energia e delle Miniere dell’Ecuador è uno dei promotori del referendum contro l’ulteriore deforestazione del Parco nazionale dello Yasuní, vinto il 20 agosto 2023 con il 60% dei voti espressi. Ha raccontato questo evento storico sul quotidiano taz del 21 agosto 2023 in un’intervista con Sandra Weiss.

Nel tour autunnale di settembre e ottobre 2023, entrambi presenteranno anche il libro Pluriverso. Sarà accompagnato da proiezioni video dell’artista Johannes Keitel, con le quali verranno condensati visivamente i temi trattati.

Un libro per tutti

Nel frattempo, Pluriverso è stato tradotto in molte lingue. La traduzione dell’edizione tedesca dall’inglese è stata realizzata gratuitamente da un gruppo di persone impegnate. Anche gli autori hanno scritto i loro testi gratuitamente.

Nel libro sono presenti molti termini che potrebbero non essere immediatamente comprensibili a tutti i lettori. I traduttori hanno spiegato alcuni di essi nelle loro note. I termini che ricorrono frequentemente sono contrassegnati da una freccia e si trovano in un glossario alla fine del volume.

Per consentire al maggior numero possibile di persone di leggere Pluriverso, il libro è disponibile gratuitamente online. Ma poiché la lettura su carta è molto più piacevole di quella su schermo, dovrebbe essere disponibile anche a un prezzo ragionevole, nonostante il gran numero di pagine. Invece di costose richieste di finanziamento, sono state raccolte donazioni per aiutare a finanziare i costi di produzione, in modo che alla fine è stato possibile ottenere un prezzo di soli 15 euro (€ 20,90 per l’edizione italiana, N.d.T.)

Cosa è necessario fare ora

Di fronte alla fondata paura del futuro, Wolfgang Sachs delinea tre narrazioni, quelle della “fortezza, del globalismo e della solidarietà”. Il pensiero della fortezza è caratterizzato da un neo-nazionalismo con leader autoritari e xenofobi. Al contrario, il globalismo invoca il commercio mondiale più libero e deregolamentato possibile, con una crescita “verde”. Nella narrativa della solidarietà, la paura del futuro “richiede la resistenza a coloro che sono al potere e che agiscono come garanti della società competitiva e della ricerca del profitto capitalistico. Qui invece, i diritti umani e i principi ecologici devono essere la priorità, e le forze di mercato non sono un fine in sé, ma un mezzo per raggiungere questi scopi”.

Ma come si può rafforzare questa narrazione della solidarietà? Scrive Alberto Acosta nella prefazione all’edizione tedesca: “Senza dubbio c’è ancora molta strada da fare, ma si stanno facendo sempre più passi avanti per ubicare nuovamente gli esseri umani come parte della natura, persino come natura stessa, e non più come suoi proprietari e controllori. Gli sforzi per riconnettersi con la natura stanno emergendo da molti angoli del pianeta”.

Una varietà di tali sforzi – non esaustiva, ma comunque una raccolta impressionantemente varia – è disponibile con questo libro. Secondo Acosta, esso vuole essere “l’espressione di un processo di resistenza ed emancipazione permanente, di decolonizzazione del pensiero e di ri-conoscimento delle radici culturali dei popoli della terra e delle condizioni della nostra umanità come natura. Da qui è possibile immaginare e dare forma – secondo la Pachamama indigena – a un cambiamento di civiltà orientato alla sopravvivenza umana sul pianeta e alla buona vita per tutti”.

In questo senso, il libro è dedicato a tutti coloro che “lottano per il pluriverso resistendo alle ingiustizie e cercando modi per vivere in armonia con la natura”. Nonostante il linguaggio a volte un po’ accademico, questo “Dizionario della vita buona per tutti” si rivolge a molti più sensi del “solo” intelletto. Così, la diversità di esperienze e pensieri può ampliare la visione del mondo e ispirare la propria azione di ribellione.

Ci auguriamo che questo articolo e la conoscenza dell’esistenza di questo libro possano essere trasmessi e diffusi. Non esiste una sola verità, ma una moltitudine di prospettive e percorsi che cercano una vita buona per tutti. Uniamoci in questo spirito per costruire insieme il Pluriverso.

Pluriverso. Dizionario del post-sviluppoA cura di Ashish Kothari, Ariel Salleh, Arturo Escobar, Federico Demaria e Alberto Acosta. Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2021. Euro 20,90.

Traduzione dal tedesco di Thomas Schmid.
Rilettura di Anna Polo