Oggi e domani sarà ricevuto a Pechino il cardinale di Bologna Matteo Zuppi per chiedere il sostegno cinese a possibili iniziative umanitarie, se non di pace, in particolare per scambi di prigionieri e per i bambini ucraini deportati in Russia.

A Bologna domani sera alle 21 nella basilica di San Domenico è stato organizzato un momento cittadino di preghiera per sostenere questa iniziativa.

Riportiamo alcuni passi quanto detto da lui ieri a Berlino durante l’incontro “L’audacia della pace”, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, che dal 10 al 12 settembre ha riunito su questo tema nella capitale tedesca leader religiosi, uomini politici e di cultura da tutto il mondo.

“In un mondo attraversato dalla pandemia della guerra, con i granai svuotati e gli arsenali riempiti, la domanda è una: quando inizia questo tempo di pace che sembra un sogno impossibile?
Il pensiero corre all’Ucraina con le sue trincee, alla Siria, ormai dimenticata, a chi è abbandonato nella disperazione del deserto senza vie e senza acqua o nell’immensità del mare esposto alla forza delle acque solo nella sua angoscia.
Quando arriva il tempo di pace che viene rubato da tanta indifferenza, dalle complicità antiche e recenti con la violenza che inizia sempre dai pregiudizi e dalla ignoranza che si impadroniscono del cuore e della mente e che finisce inevitabilmente per armare le mani?

Ogni opportunità di cambiare, sprecata a causa dell’individualismo, ritarderà l’arrivo di questo tempo, come a ritardarlo sarà il pensiero di “dovere curare prima le nostre ferite, ritenendoci sempre troppo deboli senza mai iniziare a lavorare con umiltà nel servizio ai fratelli più piccoli .

I cristiani devono spezzare “le lance dei pregiudizi che creano tanta distanza e ferite”, guarire le ferite comprese quelle del proprio cuore, non esercitarsi “nell’arte della guerra, del coltivare l’odio, di rispondere al male con il male,” e non esercitarsi “nell’arte dell’umiliazione e del possesso del prossimo perché non sappiamo amare”. La guerra, conclude Zuppi , “è un incendio terribile, che non rispetta nessuno, ma un cuore in pace può spegnerlo e fare crescere la pace. L’audacia si raggiunge camminando tutti insieme e non da soli.”