Alle 9.30 in punto si comincia. Athos De Luca dà segno alla banda dei Carabinieri di intonare prima l’Inno giapponese, poi quello italiano. Davanti alla facciata del Pantheon, fra il palco dell’allestimento per la 78 a commemorazione del disastro di Hiroshima e i suonatori a sinistra del colonnato, si interpone una corposa fila di turisti che devono accedere all’antico tempio. Athos De Luca introduce sottolineando l’importanza della cooperazione geopolitica, che è l’antidoto all’isolamento e alla formazione di leaders assolutisti, che anche la Storia italiana ha conosciuto. Per questo sono presenti rappresentanti dell’ANPI, uomini di parte, che sono stati dalla parte giusta.

C’è un rappresentante molto anziano (allude a Mario Di Maio, classe 1928) perché la memoria deve raggiungere i giovani, sprovvisti di punti di riferimento storici. Il Ministro Consigliere dell’ambasciatore giapponese, Hironori Suzuki, legge in italiano tre pagine. Il testo parla anche quest’anno di distruzione e ricostruzione, cita il vertice del G7 di Hiroshima a maggio, la decisione di operare per il disarmo e la non proliferazione, il discorso della Premier Meloni. Segue il balletto degli allievi della scuola di danza diretta da Paola Iorio: una coreografia essenziale, corpo di ballo ridotto a pochi elementi adulti, sempre ineccepibili, un tocco di bellezza che risucchia.

In rappresentanza del Sindaco Gualtieri parla Mariano Angelucci (Presidente XII Commissione Turismo, Moda, Relazioni Internazionali) che formalmente ringrazia Athos De Luca, le Forze dell’ordine, i convenuti. Segue Pierluigi Sanna (Sindaco di Colleferro, Vice Sindaco della città metropolitana) che parla di democrazia collegata alla libertà.

Succede la cantante giapponese Eiko Misumi che ogni anno canta due canzoni col suo timbro di voce che porta lontano, al sentimento del dolore di quella Tragedia. Dopo lei Civita Di Russo (avvocata penalista, vicecapo di Gabinetto vicario del presidente della Regione Lazio) porta i saluti di Francesco Rocca, sottolineando che l’essere stato Presidente Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa lo rende particolarmente sensibile e solidale, anche per il futuro. Il premio della associazione “Comitato Terra e Pace” presieduto da Athos De Luca, viene assegnato all’ANPI. Si tratta di un fossile che «Non è d’oro» precisa De Luca sorridendo, mentre lo porge a Fabrizio De Sanctis (ANPI Roma, avvocato), il quale ricorda la data del 7 ottobre per dire ancora «NO» alla guerra in Ucraina. Poi la parola viene data al novantacinquenne Mario Di Maio (partigiano e poeta). Prima racconta il bombardamento di S.Lorenzo, come salvò un bimbetto e la riconoscenza molti anni dopo da parte della sorella, ormai ottantacinquenne. Poi canta un suo brano in ricordo di quell’evento e spiazza tutti per i toni coloriti: “vinceva un nostro re gran cornutone” “Duce infame ‘sta guerra tu non la dovevi fare…” “per noi che siamo rivoluzionari, gridavamo: a morte il Duce, W Giuseppe Stalin!”

Patrizia Sterpetti della Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà (WILPF Italia), segnala che la situazione è tanto critica che “La Nuova Agenda per la Pace” presentata dal Segretario delle Nazioni Unite Gutiérrez, nel luglio scorso, identifica fra le raccomandazioni come prima azione l’eliminazione delle armi nucleari. A Vienna è in corso la Conferenza di Revisione in del Trattato di Non Proliferazione. Il dovere dell’Italia è di liberarsi dal nuclear sharing e di ratificare il Trattato di Proibizione delle armi nucleari (TPNW). Si sta lavorando per far discutere dal Consiglio comunale di Roma un ordine del giorno per far aderire Roma all’Appello ICAN (International Campain Against Nuclear) delle città.

Pilar Anita Quartzèl (attrice, No War) recita una sua poesia pacifista: “Hiroshima”, ispirata ad una poesia di Amy Károlyi (poetessa e traduttrice ungherese). Un trombettiere della banda dei Carabinieri intona “Il silenzio”. Eiko Misumi e Civita Di Russo ricevono un mazzo di fiori bianchi e la cerimonia si conclude.

Un piccolo dialogo in disparte si svolge tra Hironori Suzuki e WILPF, il messaggio è: l’entrata del Giappone nella NATO non aiuterebbe la Pace.

In rappresentanza della società civile le donne di WILPF Italia mostrano il loro striscione e cartelli con scritto: “No More Hibakusha. Message to the World”; “The VOW from Hiroshima: Setsuko Turlow (1932)” “ICAN International Campaign to Abolish Nuclear Weapons” “End the Whole Nuclear Era. Abolish Nuclear Weapons. Close Nuclear Power Plants WORLDWIDE”.

Acune foto dell’evento a cura di WILPF

Patrizia Sterpetti- WILPF Italia