L’Alta Corte ha fissato la data del 12 settembre per la convocazione in forma plenaria di tutti e 15 i suoi membri, per valutare i ricorsi contro l’approvazione alla Knesset, il Parlamento israeliano, degli articoli della legge, la cosiddetta “ammazza-giustizia” voluta da Netanyahu e dalla sua maggioranza di estrema destra. È la prima volta nella storia della Suprema Corte israeliana che succede un fatto del genere.

La proposta di legge governativa ha suscitato una mobilitazione popolare senza precedenti, con manifestazioni di protesta a Tel Aviv, Gerusalemme ovest e molte altre città, che hanno raccolto centinaia di migliaia di partecipanti in opposizione agli articoli di questa legge “salva ministri”. Le proteste hanno coinvolto anche molti settori della società, compresi i militari in congedo. L’economia ha subito scossoni non indifferenti con la svalutazione dello shekel, a cui si sono aggiunti i malumori dell’alleato strategico di oltre Atlantico.