Sono i giorni della Seconda Edizione di Eirenefest (Roma 26/28 maggio 2023), il Festival del libro per la Pace e la Nonviolenza.
Tre straordinari giorni di dibattiti, presentazione di libri, tavole rotonde, proiezioni, laboratori, musica, letture, spettacoli e un programma per le bambine e i bambini e per le scuole: https://www.eirenefest.it/comunicati-stampa/. 90 eventi per la pace e la non violenza che animeranno fino a domenica 28 maggio alcuni suggestivi luoghi della nostra Capitale: https://www.eirenefest.it/i-luoghi-del-festival/.

E alle azioni di resistenza civile nonviolenta in Ucraina è dedicata la ricerca effettuata da ICIP e Novact – due organizzazioni pacifiste catalane- e redatta dal prof. Felip Daza.

Un rapporto che ha raccolto attraverso interviste ben 235 esperienze di resistenza civile sul campo tra febbraio e giugno 2022, esaminando la resistenza civile nonviolenta ucraina e identificando le dinamiche organizzative e le caratteristiche delle diverse azioni, la loro evoluzione e gli impatti e i supporti che hanno ottenuto.

Le azioni registrate sono suddivise in tre tipologie: atti di protesta e dissuasione (148); movimenti di risposta nonviolenta (51); misure di non collaborazione con l’occupante (36). Si tratta di azioni nonviolente che hanno ritardato gli obiettivi militari russi e hanno rafforzato la coesione e la resilienza della popolazione ucraina. Il rapporto include anche una mappa interattiva delle azioni verificate e alcune raccomandazioni conclusive tese a rafforzare le azioni di resistenza nonviolenta nei contesti bellici e favorire la trasformazione dei conflitti. Le azioni più numerose sono state le proteste, comprese manifestazioni e sit-in pubblici, registrate soprattutto nelle aree sottoposte ad occupazione russa nel sud del Paese, durante le prime settimane dell’invasione. Le azioni di intervento nonviolento sono state molto popolari all’inizio dell’invasione, come -per esempio- il blocco dei carri armati russi da parte di cittadini e cittadine, o la costruzione di barricate.

Azioni nonviolente che hanno avuto un impatto diretto – allontanando gli obiettivi militari della Russia- e hanno contribuito a fermare l’invasione nel nord del Paese. Ma, a partire dal mese di aprile, le manifestazioni si sono drasticamente ridotte a causa della repressione, con arresti arbitrari e sequestri di attivisti/e. Di conseguenza, la resistenza civile ha adottato una strategia basata su azioni segrete, disobbedienza e non collaborazione con gli occupanti. E’ il caso, per esempio, delle lettere di dimissioni dei direttori e delle direttrici nelle scuole di Melitopol, oppure del rifiuto di alcuni/e insegnanti di prestare la propria professionalità all’insegnamento dei nuovi programmi scolastici introdotti dai russi.

La ricerca si è basata sul lavoro sul campo di Felip Daza e della fotografa Lorena Sopena. Durante il loro soggiorno in Ucraina hanno raccolto dati e testimonianze mediante interviste a 55 attori politici e sociali del Paese, tra cui rappresentanti di istituzioni pubbliche, ONG, attivisti, accademici e istituzioni religiose.

La raccolta di informazioni ha permesso di realizzare- come dicevamo- anche una mappa interattiva con le 235 azioni nonviolente verificate e sistematizzate dal 24 febbraio al 30 giugno 2022.

Come sottolinea il Report finale della ricerca, l’Ucraina è un Paese con oltre 100 anni di esperienza nell’azione nonviolenta. Queste forti capacità, unite alle reti informali di potere a livello locale e al vivace tessuto associativo del Paese, costituito da comunità e associazioni auto-organizzate per la difesa dei diritti umani, la mediazione e il dialogo per la trasformazione dei conflitti, spiegherebbero, in parte, la “spontanea” e diffusa resistenza civile nonviolenta nelle prime fasi dell’invasione russa, tra il febbraio e il giugno 2022, periodo di studio di questa ricerca. L’interessante lavoro di ricerca, partendo dalla straordinaria esperienza ucraina che può servire da ispirazione per altri conflitti armati e per fermare la barbarie della guerra, si conclude con 10 raccomandazioni per agenzie, governi e attori della società civile internazionale e ucraina per sostenere la resistenza civile nonviolenta.
La narrazione imperante anche di questa guerra, che esalta l’uso delle armi come unica possibilità di risposta al male, viene incrinata -almeno un pò- dai risultati di questa ricerca sul campo, che ha evidenziato come, sin dall’inizio dell’invasione russa, la società civile ucraina si sia spontaneamente e coraggiosamente organizzata per contrastare l’occupazione militare, non con le armi ma attraverso centinaia di azioni nonviolente, come la disobbedienza civile, le manifestazioni, i blocchi stradali, l’evacuazione dei civili o le campagne di comunicazione, ottenendo risultati tangibili.

La nonviolenza messa in campo, oltre a contrastare efficacemente l’invasione, ha creato condizioni e strategie per mantenere alta la coesione sociale e la resilienza delle comunità di fronte alla paura e all’incertezza causate dall’invasione, ha costruito un sistema di evacuazione, trasporto e ricollocazione per le persone colpite dalla violenza, ha svolto un lavoro di monitoraggio dei crimini di guerra, ha contribuito ad innalzare la voce della popolazione colpita, dando la possibilità di denunciare gli abusi.

Dall’inizio dell’illegittima invasione russa dell’Ucraina, la narrazione a reti unificate della guerra e dei suoi orrori non fa che ripetere che non esiste un’alternativa alle armi. Eppure, c’è chi -come documentato dalla ricerca di ICIP e Novact- alla violenza risponde soltanto con azioni nonviolente e c’è chi in Ucraina e anche in Russia -nel silenzio dei media- si rifiuta di “andare in guerra”, di imbracciare le armi, di uccidere o essere ucciso.
Sabato 27 maggio cade il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani. Quanto è straordinariamente attuale la lezione “l’obbedienza non è più una virtù” del priore di Barbiana. E proprio a Don Lorenzo Milani è dedicato l’evento di chiusura di Eirenefest 2023: https://www.eirenefest.it/evento/lobbedienza-non-e-una-virtu-linsegnsamento-di-don-milani-a-100-anni-dalla-nascita/.

Qui il Rapporto di ICIP e Novact tradotto in italiano a cura di Movimento Internazionale della Riconciliazione-MIR: http://www.mirpadova.org/Resistenza_Nonviolenta_Ucraina_IT_FINAL.pdf