Ieri davanti all’entrata del Lorusso e Cutugno si è svolto un altro presidio, questo in solidarietà con l’attivista NoTav Cecca

Come di consueto era anche presente l’ANPI sezione di Grugliasco.

Abbiamo chiesto ai manifestanti di raccontarci la vicenda giudiziaria di Cecca, attualmente detenuta nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino.

Nel 2013 aveva partecipato ad un  presidio sotto il tribunale di Torino, ne vengono svolti di consueto quando si celebrano i processi ad attivisti della base sociale e della cittadinanza politicamente attiva nei movimenti. Un’attivista NoTav di Pisa, Marta, aveva depositato una querela per percosse e molestie sessuali contro degli agenti delle forze dell’ordine in occasione di eventi occorsi in Valsusa.

In quella giornata Marta era stata convocata per essere interrogata, il presidio, composto per lo più da donne, ci raccontano, fu caricato da agenti in  tenuta antisommossa a seguito di un tentativo di affissione di uno striscione sulle cancellate dell’edificio del Tribunale.

Cecca a seguito di quell’evento fu rinviata a giudizio e condannata ad 8 mesi di reclusione.

Il Tribunale di Sorveglianza, affermano i manifestanti, ha rigettato le misure di detenzione alternative, nonostante il pronunciamento favorevole del Procuratore Generale.

Il Carcere di Torino soffre di un sovraffollamento “cronico” che va dal 130 al 150% della sua capienza legale. Il sovraffollamento delle carceri è il motivo per il quale siamo stati messi sotto infrazione dall’Unione Europea. Molti sono i rilievi sull’insufficiente ricorso alle misure alternative e sul ricorso alla liberazione anticipata speciale, misure che, oltre ad essere considerate maggiormente riabilitative, contribuiscono a lenire il problema del sovraffollamento carcerario.

L’adozione delle misure alternative alla detenzione in carcere è di competenza del Tribunale di Sorveglianza.