La montagna stavolta ha partorito diversi animali.
Il riferimento è al Consiglio dei ministri che il 16 marzo 2023 ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale.
Anzitutto, ecco un topolino, difficile da individuare, poiché – nonostante la procedura d’urgenza – si tratta di un disegno di legge che dovrà essere discusso ed eventualmente approvato (magari con modifiche) dal Parlamento. Di conseguenza, i tempi sicuramente non saranno brevi.
Inoltre, una volta entrata in vigore la legge delega, il Governo avrà 24 mesi di tempo per emanare i decreti attuativi per la revisione del sistema fiscale. La promessa della “flat tax” (una tassa proporzionale sui redditi) per tutti è diventata l’obiettivo di legislatura (cioè nel 2027), senza spiegare come verrà garantita la progressività costituzionale.
Un gatto che si morde la coda, perché è il Parlamento che eventualmente dovrebbe dare una delega al Governo per attuare una legge di riforma fiscale.
Invece, in questo caso è il Governo che ha scritto una proposta di legge che prevede che il Parlamento deleghi il Governo: un cortocircuito un po’ ridicolo e anche poco rispettoso della divisione dei poteri tra legislativo ed esecutivo.
Un gattopardo, che ovviamente non è un animale, ma è il simbolo di ciò che cambia nella forma per rimanere sostanzialmente simile a se stesso.
Questo perché per realizzare la riforma e la riduzione delle imposte sui redditi servono risorse, che verranno recuperate tagliando le deduzioni e le detrazioni fiscali.
Insomma, il gettito fiscale e le imposte reali non cambieranno di molto.
Verrà modificata soltanto la modalità del calcolo: aliquote fiscali più basse ma con meno sconti sulle imposte da pagare.
Un camaleonte è invece la preannunciata riduzione dell’IRES (imposta sui redditi delle società) e l’abolizione dell’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive), per la quale avverrà una revisione organica volta all’abrogazione del tributo e alla contestuale istituzione di una sovraimposta IRES, tale da assicurare un equivalente gettito fiscale.
Per cui l’IRES sarà ridotta ma anche aumentata!
Nello zoo del disegno di legge delega potremmo intravvedere anche altri animali, ma per individuarli meglio è opportuno attendere i tempi previsti dall’iter legislativo e dai decreti attuativi.
Nel frattempo il rischio che il sistema tributario continui ad assomigliare ad una giungla resta assai elevato.