Sabato 4 febbraio migliaia di manifestanti si sono riuniti nel centro di Lima per la cosiddetta “Marcia dei Coni”, che ha riunito persone giunte dal sud del Paese a quelle delle zone densamente popolate  intorno a Lima. La richiesta di elezioni anticipate si è fatta sentire ancora di più dopo che il Congresso della Repubblica ha accantonato quattro proposte di legge che cercavano di anticipare le elezioni generali e ha anche votato per non tornare sulla questione in questa legislatura.

I parlamentari non vogliono andarsene

I deputati si sono anche rifiutati di discutere un’iniziativa legislativa presentata dall’esecutivo, che proponeva elezioni presidenziali e congressuali per l’ottobre di quest’anno, appellandosi all’articolo 78 del regolamento congressuale, che impedisce il dibattito sulla stessa proposta (anche se ci sono precedenti di eccezioni in questo senso).  Il dibattito sulle nuove elezioni si potrà inserire solo nella prossima legislatura.

Questa mossa politica lascia le dimissioni della presidente Dina Boluarte come unica alternativa alla crisi, anche se lei ha dichiarato in più occasioni che non intende dimettersi. In  questo caso il presidente del Congresso, José Williams Zapata, prenderebbe legalmente il suo posto, un fatto che è rifiutato anche dalla popolazione e che potrebbe infiammare ancora di più gli animi.

Le manifestazioni crescono

Con i parlamentari decisi a restare al potere, i cittadini sono scesi in strada; sono stati segnalati 72 blocchi delle strade nazionali e 22 in diverse province del Paese (1), oltre a manifestazioni in sei province.

Nuove manifestazioni sono state annunciate anche per lunedì 6 febbraio ad Ayacucho, giovedì 9 febbraio nelle metropoli di Lima e Arequipa e nella macroregione del nord dal 17 al 20 febbraio (2).

Il clima sociale è di una calma tesa tra le autorità e la popolazione. Da un lato, i media riportano le perdite economiche e materiali causate dalle proteste, dall’altro sia le organizzazioni per i diritti umani che la stampa alternativa denunciano arresti arbitrari e un uso eccessivo della forza.  L’Ufficio del Difensore Civico ha riportato ufficialmente 59 morti, 1.229 persone e 580 poliziotti feriti.

Di seguito riportiamo il video della CONPYMAP (Coordinadora de Prensa Popular y Medios Alternativos) che ringraziamo per la collaborazione:

https://fb.watch/iwg-Wbbni8/

https://fb.watch/iwh1EV2cPs/

https://fb.watch/iwh6-Rc6-z/

https://fb.watch/iwhaszCnB5/

(1) Fonte: Defensoría del Pueblo. Reporte Diario al 5 de febrero de 2023. https://www.defensoria.gob.pe/wp-content/uploads/2023/02/ReporteDiario522023_13-horas.pdf

(2) Fonte: Servindi. https://www.servindi.org/actualidad-noticias/04/02/2023/aparente-calma-en-los-medios-pero-crece-movilizacion-en-las-calles