La Comunità di Capodarco nel giugno dello scorso anno ha lanciato la campagna “Welfare umano” con l’obiettivo di mettere al centro della riflessione e del cambiamento quelle situazioni che riguardano povertà, disabilità, malattie, solitudini e che coinvolgono soprattutto adolescenti, anziani e madri con figli. Il benessere, come si sa, è il risultato di condizioni affettive, economiche, relazionali che appellano al lavoro, alla salute, all’istruzione, all’ambiente, alla cultura: condizioni materiali e immateriali che determinano il benessere. Al titolo “welfare” la Comunità di Capodarco ha aggiunto la parola “umano” perché negli interventi di welfare non sempre si tengono in giusta considerazione le storie delle persone, perché spesso le risposte che vengono fornite tendono ad essere “meccaniche” e perché non è corretto classificare come “categorie speciali” coloro che si trovano ad avere problemi di autonomia. Una condizione di scarsa autonomia da non augurare, ma possibile per tutti, che coinvolge anche familiari, amici e conoscenti.
Si registrano sempre più spesso manifestazioni di disprezzo del “diverso”, sia esso anziano, disabile, malato psichiatrico, immigrato, disoccupato, in carcere. Sicuramente il Covid, la guerra in Ucraina, l’inflazione, le speculazioni finanziarie hanno creato un clima di incertezza e di paura. Il problema serio è che alle difficoltà non c’è risposta solidale, ma chiusura, con tratti di aggressività importanti. La nostra società sembra disgregata, con una parte della popolazione che si ritiene sicura e l’altra considerata di peso.
Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco, in un video messaggio di presentazione della campagna ha lanciato un appello affinché nei confronti delle persone che hanno bisogno di accoglienza e sostegno “ci sia non solo l’attenzione, ma anche una cura adeguata”.
“Occorre dare rispetto, ha sottolineato Don Vinicio Albanesi, alle loro persone e soprattutto alle loro storie, perché sono storie umane, spesso dolorose, spesso problematiche, spesso difficili, piene di sofferenza. Vogliamo chiamare in questa nostra campagna tutti coloro che hanno attenzione a questi problemi a iniziare dai politici, ai giornalisti, alle associazioni di categoria, ai sindacati, alle comunità, ai gruppi, perché è un problema grave che riguarda milioni di persone, più di quanto si immagini”.
La Campagna Welfare umano punta al rispetto della persona e della sua storia, ala cura adeguata, all’impegno a una presa in carico che non metta mai a repentaglio la dignità dell’individuo fragile e che metta sempre al centro dell’intervento, alla proposta verso una vita bella, ad una vita che, nonostante le difficoltà, può essere recuperata. “Il tutto per una vita sociale ‘comunitaria’ e non competitiva, convinti che l’aiuto reciproco non è un gesto di gratuità, ma di necessità…”. Recita il Manifesto a cui si chiede di aderire.
La Comunità di Capodarco chiama a raccolta organizzazioni, gruppi, movimenti, cittadine e cittadini nella convinzione che si tratti di un’iniziativa che riguarda tutti da vicino, che attiene alla tutela delle persone fragili, alla tutela dei nostri cari e anche alla nostra. L’attenzione posta da parte della Comunità di Capodarco è agli interventi di welfare, cioè a quelle azioni necessarie a garantire un tenore di vita dignitoso per tutti, anche a coloro che a causa di malattia, disabilità, solitudine, povertà o discriminazione non sono in grado da soli di vivere una situazione di benessere. Troppo spesso la burocratizzazione degli interventi priva la persona che ha bisogno di aiuto della sua identità. Il bisogno di cura non si può omologare e richiede appunto un “welfare umano” in grado di consentire all’individuo, nella fase più fragile della propria esistenza “di vivere la vita, la più felice possibile”.
L’adesione alla campagna è aperta a tutti, persone singole, organizzazioni e gruppi. La Comunità di Capodarco chiede (oltre alla partecipazione a eventi e proposte) di sostenere la causa e gli obiettivi riassunti nella pagina dedicata alla campagna ed elencati nel MANIFESTO. Questo è un appello rivolto a tutte le donne e tutti gli uomini che vivono nei territori, rivolto a chi ha problemi di autonomia o familiari in difficoltà. Partecipare alla realizzazione di un “welfare più umano” – con interesse e responsabilità – vuol dire contribuire alla vita sociale del Paese. Un impegno importante che diventa simbolo di civiltà. Per una vita sociale “comunitaria” e non competitiva, nell’assoluta convinzione che l’aiuto reciproco non è un gesto di gratuità, ma di necessità.
Tutti i materiali e le tappe della campagna sono sul sito web: www.welfareumano.it.
Di recente la campagna è approdata anche sulla piattaforma change.org.
Qui l’AUDIO che racconta la campagna.